Massimo è il mio compagno. Venticinque anni di testa sulle spalle, intelligenza, simpatia e ironia. Un metro e ottantadue di sentimenti, attenzioni, cura.
Oggi festeggiamo il nostro secondo anniversario. Nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla nostra storia... troppi anni di differenza "nella direzione sbagliata", mondi troppo diversi, interessi non sovrapponibili. Invece gli anni, almeno per ora, non fanno nessuna differenza, i nostri mondi fanno parte dello stesso universo e abbiamo scoperto molte più cose in comune di quante si potesse immaginare.
Lo guardo negli occhi ogni giorno da due anni: non è cambiato per niente da quel ventuno febbraio... la sincerità di cui mi sono innamorata, è ancora tale e quale, i suoi mille piccoli gesti affettuosi sono ancora tutti al loro posto. Quando guardo Massimo negli occhi vedo ogni giorno di più un uomo, con le idee chiare sul suo futuro, e vedo ogni giorno esattamente lo stesso amore.
Diego è mio figlio, il primo. Fra due giorni, il 23 Febbraio, compirà quindici anni. Sembra ieri, avevo ancora la sua età quando ho saputo di aspettarlo. Diego è più alto di me ormai da un pezzo, passa la vita sul cellulare, con musica assurda nelle orecchie. Lo vedo e penso che tutto quello che ho cercato di insegnargli in questi anni è andato in fumo... poi lo guardo e so che non è così, so che ogni seme è al suo posto e aspetta solo il momento giusto per germogliare.
Con Diego litigo tutti i santi giorni, siamo troppo simili e a tratti troppo diversi, è scontro quotidiano, ma ha quindici anni è sarebbe innaturale il contrario.
Diego che vuole aprire un blog. Diego al linguistico, Diego che fa il portiere, Diego e i libri fantasy, Diego e la musica straniera. Diego che parte per la Germania con un pacco di spaghetti 100 % grano italiano "perché gliela cucino io la vera carbonara". Diego di cui vado fiera. Diego che è mio figlio... già da quindici anni.