Works: 1983-2003
6 giugno - 26 luglio 2013
Antonio Colombo Arte Contemporanea
via Solferino 44, 20121 Milano
C'è quel che c'è e di quel che c'è non manca nulla.
Works: 1983-2003
Massimo Giacon potrebbe essere considerato uno dei primi e più autorevoli artisti lowbrow italiani, peccato che anagraficamente abbia iniziato il suo lavoro quando il termine lowbrow non era ancora stato coniato. Nel 1982, durante la Triennale del disegno di Norimberga, a 20 anni esponeva negli stessi spazi in cui si potevano vedere i primi disegni di un allora sconosciuto Keith Haring. Keith Haring poi è diventato famosissimo, Giacon invece è ancora vivo e pieno di buone intenzioni.
Fumetti, illustrazioni, dipinti su tavole di legno, su tela, su teiere, oggetti di porcellana, oggetti di plastica, Alessi, Artemide, Memphis, tessuti, oggetti in vetro, bicchieri, shaker, dispenser per sapone liquido, tappeti, orologi Swatch, lampadari, grafica, progetti mai realizzati, progetti realizzati, performances, concerti, canzoni, dischi in vinile, cd, copertine, graphic novels, video musicali, video in animazione, murales, immagini digitali stampate su carta fotografica, schizzi, ceramiche, oggetti natalizi, adesivi, figurine, manifesti, magliette, cravatte, candelieri, biglietti da visita, menù per ristoranti, francobolli, sesso, religione, flyers per discoteche, piatti, posate, portapenne…
Chissà se esiste qualcosa che Giacon non ha mai disegnato… sicuramente sì, vediamo un po': portaerei, bombardieri, armi, gabbie per animali, prigioni, manifesti elettorali, biografie religiose, chiese, cappottini per cani…
Questa mostra rincorre Massimo Giacon per questi 30 anni, senza nessun intento celebrativo o cronologico. Insieme a lui abbiamo scelto piccoli e grandi tesori tratti dal suo archivio e da quelli di varie collezioni pubbliche e private e cercato di costruire una mappa del suo lavoro, una mappa che in questo modo è diventata anche un carnet di viaggio della nostra storia e di tutti questi 30 anni italiani, pieni di creatività, fatica, frustrazioni, intuizioni felici, idee più o meno riuscite, ottimismo, pessimismo, speranza, sconforto, ironia amara e sarcasmo dolce, con il fumetto a fare da filo conduttore e nume tutelare.
" Guardiamo costantemente il mondo e la nostra percezione si intorpidisce. Ma se si cambia di prospettiva, se lo vediamo come se fosse la prima volta, può ancora togliere il respiro"
Alan Moore : Watchmen- Dr. Manhattan.
Durante l'inaugurazione l'artista sarà presente e si esibirà nella performance "L'uomo Illustrato".