E’ uscito da qualche giorno il nuovo album di Massimo Ranieri: “Malìa – Napoli 1950-1960”, un capolavoro musicale che riprende e ripropone in chiave moderna la Napoli degli anni 50 e la sua indimenticabile musica.
Per realizzare questo entusiasmante progetto, Ranieri si è affidato alla collaborazione di Mauro Pagani: “Questo album è una sorprendente avventura musicale in un tempo magico delle canzoni napoletane quando tra la fine degli anni 50 e l’inizio dei 60 quelle melodie già universali si riempirono improvvisamente di estate e di erotismo, di notti e di lune. E si vestirono di un fascino elegante e internazionale. Spesso definiamo la musica napoletana come una bellissima musica popolare. E’ un errore molto grave, Napoli è stata la capitale di un regno, chi ha fatto la tradizione erano tutti musicisti colti. Quindi quando è arrivata la musica americana, è stata recepita in maniera colta, con grande sapienza compositiva”.
E’ così che Massimo Ranieri e Mauro Pagani hanno dato vita a “Malìa”, un album magico e seducente, che raccoglie 12 canzoni che hanno fatto la storia della musica partenopea accompagnate da eleganti arrangiamenti di cinque grandi artisti del jazz: Enrico Rava, Stefano Di Battista, Rita Marcotulli, Stefano Bagnoli e Riccardo Fioravanti.
“Ho affrontato questo progetto con grande entusiasmo – ha dichiarato Massimo Ranieri a Tgcom24 -. Forse il più bel viaggio intrapreso da 15 anni a questa parte: questo disco è stato il più bello, il più eccitante. Perché con esso si apriva una nuova strada”.
Nell’album sono inoltre presenti canzoni di Fred Bongusto, Domenico Modugno e Renato Rascel, artisti che Ranieri considera “Napoletani ad honorem”: “È affascinante sapere che ci sono grandi artisti che hanno voluto cantare in questa lingua”.