Masterpiece

Da Carlo Deffenu

C'era molta attesa per questa prima nazionale - e mondiale - di Masterpiece: il primo talent che cerca un nuovo scrittore che possa incidere seriamente sulle classifiche di vendita dei libri. Il vincitore, infatti, verrà pubblicato con una tiratura di 100 mila copie dalla Bompiani. 
I coach- giudici scelti per traghettare questi novelli Dante verso la gloria del paradiso, sono... in ordine di copie vendute: Andrea De Carlo (che io non sono mai riuscito a leggere); Giancarlo De Cataldo (un altro che non ho mai letto nonostante la fama planetaria del suo "Romanzo criminale"); Taiye Selasi (che ancora non ho letto perché ha pubblicato solo un romanzo con Einaudi di cui si dicono meraviglie... e io non posso mica comprare al volo tutte le novità in uscita!). 
L'idea è di De Cataldo, e il direttore di Rai Tre, Andrea Vianello, ha creduto subito nel progetto e ha varato l'arca del novello Noè della letteratura. In redazione sono arrivati 5 mila manoscritti (5 MILA ...PAZZESCO!)... la prima scrematura li ha ridotti a 500, e il confronto successivo con gli autori del programma, ne ha lasciato in gara 72. Da questi 72, in 6 puntate dove si confronteranno - e si presenteranno - 12 autori... dovrà uscire il nuovo fenomeno letterario dell'anno (come enfaticamente recitava la voce fuori campo del programma). 
Dopo giorni di articoli, apparizioni televisive dei protagonisti e anticipazioni più o meno veritiere, era logico, per chi scrive - almeno per chi scrive... e in Italia non sono in pochi - mettersi davanti al televisore per capire cos'è questo nuovo esperimento di talent.
Bene... ora, dopo la prima puntata, ho capito cos'è: una scopiazzatura - poco riuscita - di X-Factor. 
I concorrenti: se non sono strani e tormentati non li vogliamo. Sei un caso limite? Hai qualche stranezza o dramma nella tua biografia? Allora ne possiamo discutere.
Nella prima puntata ci siamo beccati l'anoressica redenta (e meno male!), l'ex-carcerato che con la scrittura ha trovato la via per la salvezza (e meno male!); il vergine-segaiolo (vedere uno scrittore che in tv ammette candidamente di essere un onanista di gran livello non è roba di tutti i giorni); l'ex-ragazzo di strada con un passato sul filo dell'abisso; il giornalista strambo con due ricoveri psichiatrici ecc. ecc. 
I giudici: si presentano con immagini patinate e un montaggio curato e "falso"... e arrivati nel luogo dell'appuntamento, dopo un pellegrinaggio in giro per la città (la Selasi sale in metropolitana con una copia del libro di De Cataldo... tanto per non perdere l'occasione di pubblicizzare l'amico giudice) si fermano al centro della scena così:



Guerrieri? Giustizieri? Ballerini? Personalmente mi hanno fatto sorridere. Ci manca solo Elio delle Storie Tese e ci siamo! PERFETTI!!!
Le cose sono state più chiare quando i vari aspiranti scrittori si sono presentati davanti alla giuria e hanno parlato di sé, leggendo un passaggio del loro romanzo (alcuni davvero imbarazzanti ). Dopo questa prima scrematura... i 4 rimasti vengono portati in una balera e in un centro gestito da un sacerdote-boxer per fargli vivere sulla pelle delle esperienze forti - e fornire la giusta ispirazione - per poi affrontare il temino che li metterà alla prova live.Pochi minuti per partorire un testo che prenda spunto dall'esperienza della balera-centro sociale.Letti i temini... i giudici si sono scatenati.Insulti, maltrattamenti psicologici e anche il gesto teatrale di Andrea De Carlo che strappa gli scritti dei concorrenti dicendogli in faccia che hanno scritto solo "merda"!Vi ricorda qualcosa? Forse Bastianich di Masterchef? Bravi... siete dei lettori-spettatori attenti. 

La prova dei temini viene superata dall'ex vagabondo e dall'operaia (forse la più normale di tutta la compagnia) che ha scritto un fantasy con risvolti sociali. Bene, ora, da bravi promoter di se stessi, devono convincere un illustre personaggio che il loro romanzo merita assolutamente la pubblicazione e il tutto soltanto in 59 secondi; ovvero il tempo che impiega l'ascensore della Mole Antonelliana ad arrivare in cima. L'ospite è Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale della Bompiani, che appare allucinata... sguardo fisso... come una bambola assassina infilata dentro un ascensore. Io me la sarei fatta nelle mutande e per la paura mi sarei buttato dalla cabina in movimento. No, loro, i concorrenti, invece no, con grande sintesi raccontano il romanzo in 59 secondi.  Provateci... mica facile! E se hanno preso un balbuziente? Come fa il poveretto? Si sono posti il problema?
Il confronto tra l'ospite e i giudici partorirà il primo finalista e ad arrivare alla meta è... TARATATAN... l'ex-vagabondo che scrive - dicono - come John Fante. 

Mi sono dimenticato di parlare di Massimo Coppola... un Virgilio che accompagna gli autori nei vari gironi... con l'empatia di una zecca attaccata sul culo di un cane randagio. 
Alla fine cosa posso dire?Mi sono divertito? Be', grazie ai social ho letto delle battute bellissime... questo, a volte, basta e avanza.Ho capito però una cosa: ho fatto bene a non partecipare al programma quando lessi in sovra-impressione il richiamo delle sirene sugli schermi Rai. Io, per come sono fatto, in questo tritacarne... mi sarei sentito solo un alieno e poi, diciamocelo, io che non sono un ex-carcerato o vagabondo, io che non sono anoressico, io che non sono vergine - per quanto sulle seghe possa dire la mia - io che non vanto ricoveri nel reparto di igiene mentale... dico, io... cosa potevo mettere sul piatto della bilancia per farla pendere dalla mia parte?
Ah, sì... una volta... all'età di 5 anni... rubai una padella alla Upim. Vale?

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