Masterpiece: Ma Ce Ne Frega Qualcosa ?

Creato il 01 dicembre 2013 da Nickparisi
Periodicamente escono dalla mia tastiera dei post che non vorrei mai scrivere, allo stesso modo ogni tanto decido di uscire dalla dorata Torre d' Avorio su cui mi sono auto-esiliato.
Troppe sono le rogne e le sfighe della mia vita quotidiana che mesi fa ho scelto, almeno su queste pagine virtuali, di parlare solo di libri, film, fumetti e altre cose che mi fanno stare bene.
Aggiungiamo che se mi aveste conosciuto solo quindici anni fa non mi avreste riconosciuto per niente, al posto del pacioso ed ecumenico Zio Nick a cui siete abituati oggi avreste trovato un guerrigliero barricadero vestito con la t- shirt con l'immancabile effige del Che  e sempre pronto a mettersi in prima fila per difendere i valori in credevo.
Che volete farci, poi si cresce, quella gran bastarda della vita ci colpisce proprio sulle cose a cui teniamo di più e in teoria si matura e si diventa più saggi (in teoria )
Però ogni tanto fa bene rispolverare i  vecchi abiti....
L'occasione è data da un "innovativo Talent" che in questi giorni pare impazzare.
Ho detto "pare" perché sin dalle prime pubblicità del programma ho capito che la cosa non faceva per me ed ho esercitato il mio primario diritto a non vederlo.
Ora già io di mio detesto cordialmente qualunque programma che appartenga ai generi Talent; Reality e consimili, in questo caso particolare avevo inoltre avuto l'impressione che  i concorrenti fossero stati scelti privilegiando il caso umano più che il talento effettivo.
Ho sbagliato nel mio giudizio? Sono stato spocchioso ?
Non lo so e sinceramente non è questo il problema.
Dico solo che per quanto mi riguarda un buon libro è fatto dalle cose che contiene, dalla sua capacità di interessarmi, di emozionarmi, di farmi piangere, perfino di farmi incazzare contro l'universo mondo.
Non certo da chi l'ha scritto.
Ray Bradbury una volta scrisse che un buon libro non si dovrebbe giudicare dalla copertina.
Io, che sono un povero cialtrone, aggiungerei di mio che un buon libro non si dovrebbe giudicare nemmeno in base a chi l'ha scritto.
Se una cosa è buona è buona, punto.
E lo stesso vale se fa schifo.
Io compro (compravo ) i libri scritti da Stephen King perché mi piace (piaceva ) come scrive.
Non certo perché so che ad un certo punto della sua vita ha avuto problemi di dipendenza da alcol e droghe.
La RAI, così come qualsiasi altra emittente ha il sacrosanto diritto di riempire i suoi palinsesti con i programmi che vuole, io però da utente come ho già scritto prima ho l'altrettanto sacrosanto diritto di effettuare una scelta riguardo ai programmi che voglio vedere.
Certo sto semplificando di brutto, le cose sono più complesse di come le scrivo io ma questo è semplicemente lo Zio Nick'S Way Of Life For Dummies.

Ora in quel programma, che io ho scelto di non vedere, pare sia stata lanciata un affermazione contro la narrativa del Fantastico cosa che ha scatenato la sacrosanta reazione di molti amanti del genere, compresi molti miei amici blogger che (bene hanno fatto ) hanno deciso di far sentire la loro voce.
Ora io dico pare perché quel gran genio di Benigni nei suoi spettacoli mi ha insegnato che è sempre meglio fingere di dare la presunzione d'innocenza a tutti...
Io però voglio fare una semplice considerazione a prescindere dal caso in questione.
L'importante è che potere vogliamo dare noi a certi giudizi.



Ora non mi fraintendete: non accetto e non apprezzo quella frase, per natura non ho mai gradito coloro che si auto nominano Maestri di Stile\di Vita  e non gradisco nemmeno i tuttologi convinti di saperne sempre più degli altri.
In più io amo il genere Fantastico, lo amavo da prima e continuerò ad amarlo, leggerlo, guardarlo, collezionarlo, parlarne, scrivere etc etc....
E non sarà certo l'opinione di un estraneo a farmi cambiare idea o a condizionarmi o peggio a farmi sentire uno sfigato.
 Perché  a me del giudizio della gente- sopratutto se si tratta di persone che non conosco e che non mi conoscono- non me può fregare di meno, basta che sia felice io con quello che faccio.

Ho quasi quarantacinque anni io, e sin dal giorno in cui ho imparato a leggere qualcun altro ha provato a giudicarmi e\o a ghettizzarmi in base alle cose che ho scelto di leggere, perché quando vado in fumetteria o in libreria invece di comprare l'ultimo libro di ricette della Parodi compro From Hell di Moore, o perché nel periodo in cui tutti impazzivano per la prima edizione del Grande Fratello quella con Taricone io mi andavo a cercare gli episodi del Prigioniero o di Buffy.
E ne sono anche orgoglioso.
Ora la domanda che rivolgo a me stesso ed anche a voi è quanto vogliamo lasciarci condizionare dall'opinione di uno che evidentemente non conosce la materia di cui parla o è pieno di preconcetti?
Quanto potere gli vogliamo dare sulle nostre vite? Quanto crediamo che possano cambiare le nostre scelte?
Ci sentiremo forse sminuiti a causa del giudizio di un estraneo ? O perché altri magari l'hanno difeso?
Io domani in edicola continuerò a comprare Dampyr, in libreria continuerò a cercare i libri di Turtledove, in fumetteria continuerò a prendere i volumi della Magic, 001 e della Tunuè...e al Cinema andrò lo stesso a vedere Thor: the Dark Word mentre in televisione le repliche di Fringe saranno tutte mie.
Ma allo stesso tempo continuerò anche a vedere Bergman; Fellini e Kurosawa o a leggere Kundera dal momento che le cose sono sempre più complesse di quanto chiunque (compresi il sottoscritto così come un qualsiasi giudice di un Talent ) possa mai capire.
E non m'interessa farlo capire ad uno che arrivato all'età matura ancora non l'ha capito, a prescindere che sia un  giudice di Talent o il collega di lavoro che storce il naso quando vede che abbiamo i film di Kevin Smith  o la serie di Galactika ( salvo poi magari chiederci di nascosto se gli prestiamo il DVD ) 



Inoltre, parliamoci chiaro uno che non ha capito finora che Pratt; Moore; Burne Hogart;  McCammon; Lansdale; Lovecraft o Bradbury sono Arte con la A maiuscola, Letteratura con la L maiuscola e Capolavori della Cultura in tutti i sensi, o che  opere riconosciute a livello mondiale come Iliade, Odissea, Orlando Furioso e il Candide  non siano romanzi che prendono "spunto dalla realtà o dalla vita quotidiana " ma che contengono invece una buona dose di immaginazione ed escapismo sia uno che si perde un bel po di cose dalla vita.
e questo vale in genere, sempre prescindendo dai casi specifici.
Semplicemente  non ritengo che questa siffatta cosa  possa in qualsiasi modo condizionare la mia di vita.
Questo non vuol dire fingere di non vedere, di girarsi da un altra parte o anche meno permettere di essere ghettizzato, tutt'altro, le battaglie vanno combattute, le opinioni vanno espresse,i canoni vanno infranti i dogmi vanno superati.
Con questo voglio dire che i miei esimi colleghi che hanno scritto articoli sulla questione hanno fatto bene a farlo.
Solo che mi rifiuto di riconoscere una qualsiasi valenza a quella trasmissione e a quella affermazione, mi rifiuto di foraggiarla con la mia attenzione.
Non solo perché non ne ha ma perché non se la merita.
Bisogna controbattere questo tipo di mentalità poco aperta  ?
Certo che si. Ma con metodo.

Siamo semplici appassionati ? Ebbene continuiamo a comprare Moore e McCammon. Facciamoli conoscere in giro che tra dieci teste dure forse uno o due che cominceranno a leggere McCammon dietro  i nostri consigli lo troveremo.
Siamo scrittori? Ebbene continuiamo a scrivere di fantascienza, fantasy, horror. Continuiamo a rompere le scatole agli editori o  ad auto-pubblicarci.
Dimostriamo con i fatti che chi la pensa in certo modo ha torto.
E sopratutto, una volta per tutte smettiamola di litigare tra noi, di dividerci in mille rivoli sempre in lotta tra loro e che si pronunciano reciprocamente sibilanti il solito :" Io ce l'ho più duro di te... *" che tanto sappiamo tutti che all'ultimo che ha pronunciato una frase del genere non è che poi gli sia andata tanto bene.
 Cerchiamo finalmente di fare "Squadra", "Sistema". Uniamoci laddove è possibile invece di perderci dietro a sterili polemiche interne tra blogger e tra gruppi.
E forse qualcosa otterremo.
Magari poco ma almeno ci avremmo provato.

Ecco io ho detto le mie due o tre stronzate adesso come polemiche sono a posto almeno per un altro decennio, smetto i panni del rivoluzionario barricadero, ripongo anche la t-shirt con la mitica effige del Che nel baule dei sogni infranti e riprendo ad essere il pacioso Zio Nick, quel debosciato che vuole bene a tutti e che rispetta tutti quanti.
Questa è in sintesi la mia opinione, il mio personale sfogo.
 * Il Fantasy.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :