Matera

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La zona vinicola


La zona vinicola del Matera DOC rientra in tutta la provincia di Matera, famosa per i suoi sassi e la sua geologia antica in comune con la vicina Puglia. L'area inizia a conformarsi circa 250 milioni di anni fa a partire dalla Tetide, l'antico Oceano che ricopriva tutto il meridione italiano. Il mare si ritirò e ritornò più volte mentre l'attuale situazione si è delineata definitivamente 1 milione di anni fa. In questo arco di tempo si sono avute più volte delle emersioni e successive sommersioni, e tutte hanno contribuito alla formazione del territorio. Le rocce si sono costituite durante le immersioni mentre durante le emersioni si è avuta l'erosione e il carsismo. La zona, denominata Murgia Materana, è formata da una serie di rocce carbonatiche del giurassico-cretaceo corrispondente al periodo tra 200 e i 65 milioni di anni fa che sono comuni per le aree di mare poco profonde. Il fondo marino antico, chiamato Piattaforma Apula, è costituito da sedimenti di particelle di carbonato di calcio. Vi erano anche lagune e barriere coralline.

Alla fine del Cretaceo la Piattaforma Apula emerse con il conseguente ritiro della Tetide a causa dello scontro delle placche continentali. Qui entra in gioco l'erosione del territorio su una zona rialzata. detta horst e una depressa detta graben. Si forma quindi un arcipelago di calcare che si immerge di nuovo fino alla definitiva emersione che dà origine alle gravine odierne un 1 milione di anni fa, quando all'emersione corrisponde la sedimentazione delle argille, delle sabbie e delle ghiaie di mare. Queste generano le gravine, anche sotto l'azione del carsismo. Le gravine sono dei solchi incassati in rocce calcaree. E proprio il calcare a caratterizzare tutta l'area e quindi influenzare i vigneti. Abbiamo a fondo valle il Calcare di Altamura con sovrapposizioni di Calcarenite di Gravina, ovvero tufo calcareo. In quota invece compare l'argilla Subappennina e sedimenti di sabbia e ghiaia terrazzati, tutti del Pleistocene. La successiva formazione di fiumi ha quindi sciolto molto calcare nel terreno. Il clima invece è semicontinentale, con frequenti nevicate anche a bassa quota in inverno, ed estati non troppo calde.

I vitigni bianchi


I vitigni bianchi utilizzati nella produzione del vino bianco del Matera DOC sono il Greco Bianco e il Malvasia Bianco di Basilicata.

Il Greco è uno dei vitigni più antichi d'Italia essendo stato introdotto durante la colonizzazione greca del VIII secolo a.C. Da allora non ha mai smesso di fornire uva di qualità all'enologia italiana passata per i Romani e dal Medioevo fino ai giorni nostri. Il Greco presente in Basilicata è il Bianco, molto presente anche in Calabria, dove fornisce ottimi vini purtroppo sconosciuti.

Il Greco ha grandi grappoli alati con chicchi medi dalla spessa buccia pruinosa. Il colore è un bel giallo dorato che tende al marrone in maturità, che giunge nella seconda metà di settembre. I vini del Greco sono generalmente molto buoni, sia in purezza che nel taglio. Ottimi anche per la spumantizzazione, i vini riprendono il colore dorato dei chicchi, con un naso strutturato di mandorle tostate e fichi. Ottimo anche nella vinificazione passito, anche se in Basilicata viene sfruttato il Malvasia per questa tecnica. Comunque vini ricchi e solidi.

Il Matera Bianco DOC


La denominazione di origine controllata Matera DOC fu approvata con il Decreto Ministeriale del 6 luglio 2005 per autorizzare la produzione di vini bianchi, rossi e rosati, in tutta la provincia di Matera. In particolare per la tipologia bianco abbiamo la produzione del Matera Greco, Matera Bianco, Matera Bianco Passito e Matera Spumante, mentre il Matera Spumante Rosé viene prodotto con uve rosse. Per il Matera Greco la base ampelografica è la classica con il vitigno al 85% minimo, a cui si possono mescolare altre uve iscritte all'albo. Per il Matera Bianco invece al 85% minimo compare il Malvasia bianca di Basilicata, cosi come per il Matera Bianco Passito e il Matera Spumante.

Le forme di allevamento utilizzate sono quelle a spalliera semplice, a cui la regione può aggiungere ulteriori autorizzazioni ad eccezione della pergola che è sempre vietata.

Per tutte le tipologie le rese non devono superare le 10 tonnellate per ettaro, mentre il grado alcolico naturale per il Matera Greco e Bianco deve essere di minimo 10,50%, per il Passito di 13,00% vol e per lo Spumante di 12,00% vol.

La spumantizzazione del Matera viene eseguita secondo il metodo classico della fermentazione in bottiglia. Il Matera Greco ha colore paglierino con profumi intensi e persistenti, mentre il Bianco è fruttato, asciutto e sapido. Il Passito ha il classico colore ambrato o dorato, molto fruttato ma asciutto e sapido. Lo Spumante ha spuma fine e persistente, fruttato e fresco.

I produttori


Quasi tutti i produttori più importanti della Basilicata sono rivolti a produrre il grandissimo Aglianico del Vulture, trascurando il Matera, che viene comunque prodotto con buoni risultati a livello locale.

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