Matera: atto secondo, scena prima

Creato il 01 ottobre 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario


Da sinistra: Anna Maria Auci, Antonella e Stefania

Dietro le quinte delIa narrativa femminile in Italia. E' questo il titolo della conferenza che si è tenuta stamane e che ha avuto come protagoniste alcune delle più importanti editor del panorama editoriale italiano. Ho intervistato molte di loro per Diario, e spero che presto potrete vedere i loro interventi. Oggi vi fornisco una summa di ciò che hanno detto in questa lunga e impegnativa mattina di lavoro.
Giulia Ichino, Mondadori “Nella casa editrice generalista si passa alla narrativa impegnata a quella femminile propriamente detta e al genere. In tal caso c’è una grandissima vivacità di lettrici e di forti tirature, con libri che siano scritti dalle donne per le donne. In editoria i fenomeni sono legati più che altro ai generi di grande successo, come è accaduto con il chick lit, adesso un po’ in declino. Resistono i grandi nomi: per esempio Sophie Kinsella che continua ad essere pubblicata dalla Mondadori. Ogni buon libro che possa ascriversi alla narrativa al femminile dovrebbe essere il più possibile originale, e non appoggiarsi su schemi epigonali. Siamo davanti a un’offerta vastissima di libri e di autori; lo stesso accade anche per l’entertaiment audiovisivo, come fiction o cinema. L’offerta di storie di buona qualità è grande, ciò che le distingue è l’originalità. Interessa un lavoro forte sul nostro territorio, con personaggi posti in un setting familiare. Sicuramente quello della chick lit è un terreno delicato e scivoloso. E’ difficile capire cosa pubblicare: la cosa importante è trovare libri scritti con garbo, ma con una ragion d’essere forte nella vita dell’autore, al di là del genere letterario. I generi esistono e sono stati codificati perché rispondono alle esigenze dei lettori in maniera profonda: tuttavia il genere purtroppo tende a far scivolare nella convenzionalità perché soggiace a determinati canoni. Non è vero che non c’è osmosi rispetto alla narrativa alta: l’importante è che ci siano buoni libri."
Cristina Palomba, Ponte alle Grazie. “Nella sua vita, la Ponte alle Grazie è passata dalla saggistica alla narrativa di qualità. La scrittura deve cambiare le vite incidendo profondamente in esse. L’esperienza del racconto deve colpire la propria esistenza prima di pensare a lavorare sulla vita degli altri. Esiste una trasformismo intimo, una storia che cambia noi stessi e gli altri. E’ una rivoluzione dell’anima che è un tratto fondamentale delle donne. Originalità è la parola chiave. Vi è sempre la ricerca di scritture originali, che dev’essere abbinata alla urgenza di raccontare e della scrittura, che si sostanzia nel coraggio di portare fuori di se la propria dimensione. Avere, in una parola, il coraggio di essere fortemente se stessi. Si evolvono le parole perché è cambiata la donna e il suo modo di percepirsi come soggetto attivo della società.”
Alessandra Bazardi, Harlequin Mondadori “L’importanza di questo editore nel mercato americano e italiano è enorme. Con il trentennale si è festeggiato, adesso è ora di guardare avanti. Harlequin è l’editore che ha la quota di mercato più alta al mondo. E’ sempre stato all’avanguardia, un rompighiaccio della cultura al femminile; così è accaduto per il paranormal. Il genere rosa/romance ha avvicinato le donne alla lettura, con un catalogo in continua evoluzione, ivi compresa la women ficton. Il romance è pieno di sfumature ed è molto variegato. Il rosa non è più statico, ma si muove verso i sottogeneri e le contaminazioni. L’ebook rappresenta la grande innovazione, con un discreto successo rapportato al mercato alle dinamiche di mercato. E’ significativo il fatto che la lettrice ama leggere, si evolve e si adatta alle innovazioni tecnologiche. Il romance in Italia è un testo che ha una vita molto breve e con una produzione rapida, ma che è letto da donne che leggono tutto e in modo differente. La cosa più importante è avere la voglia di leggere, e di proporre sempre qualilcosa di nuovo.
Anna Pastore, Sperling & Kupfer/Frassinelli “La Sperling si dedica alla narrativa di genere ed è abbastanza generalista con un catalogo molto vasto. La Frassinelli invece nasce a Torino negli anni ’30 ed esordì con il Moby Dick tradotto da Cesare Pavese. Entrambe le case editrici, in Italia hanno una forte produzione straniera e la cosa interessante è che negli ultimi anni vi sono nuove proposte italiane molto lavorate, con una forte vocazione strutturale alla pubblicazione. Ciò che è interessante in un libro più elevato, è appunto l’originalità, al di là del genere. La Frassinelli si dedica soprattutto alla letteratura, con una ricerca molto selettiva dei talenti italiani e con una bella scrittura. Ma al di là dell’urgenza di raccontare, che è bellissima, ciò che interessa è che ci sia un romanzo con una struttura ben costruita rispetto alla trama, con personaggi ricchi dal punto di vista psicologico con cui ci si possa identificare.”
Una giornata intensa che non è ancora finita... e aspettate di vedere le interviste alle organizzatrici del Festival Elizabeth Jennings, Maria Paola Romeo e Mariateresa Cascino, oltre che a Rita Vivian... keep watching, guys!

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