Matera, il lungo viaggio nel tempo della Città dell’Uomo

Creato il 16 aprile 2012 da Cityoumatera @cityoumatera

Testo e foto: Luigi Mazzoccoli – Guida turistica autorizzata di Matera

La città più antica del mondo. Un abusato luogo comune, se non una banale semplificazione. La città dei Sassi probabilmente non lo è, anche perché è impossibile documentare un’affermazione così impegnativa, anche per le altre “pretendenti” a questo titolo. Un altro titolo, però, spetta di diritto a Matera: la città dell’Uomo. Già, sono pochi i posti al mondo dove sono tuttora ben visibili le tracce della presenza umana ininterrotta lungo circa 20.000 anni, dalle grotte del Paleolitico nella Gravina sino alla modernità dei nostri giorni.

Scorcio dei Sassi - Foto: Luigi Mazzoccoli

Scorcio dei Sassi - Foto: Luigi Mazzoccoli

Una lunga e intensa vicenda ricostruita dalle preziose testimonianze degli storici del passato, con la fondamentale spinta data poi dalle eccezionali scoperte di fine ‘800 di Domenico Ridola, medico di professione e (grande) archeologo per passione. Una prima sommaria ma attendibile ricostruzione ne fece l’abate Marcello Morelli nella sua “Storia di Matera”, che nel 1963 inaugurò un periodo di grande fermento culturale. Culminato poi esattamente trent’anni dopo con “I giardini di pietra” dell’architetto Pietro Laureano, opera altrettanto fondamentale, nata infatti dalla relazione a lui commissionata dall’amministrazione comunale e poi risultata determinante per il riconoscimento della città quale Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco nel 1993: “I flussi idrici che provenivano dal piano e dalle colline argillose – vi si legge - venivano captati, incanalati e ripartititi verso le grotte e i gradoni di erosione. Questi vengono poi organizzati in un sistema di terrazzi che rompe l’impeto delle acque e favorisce la formazione di terreno fertile. Tale struttura è la trama matrice di un sistema urbano complesso formato dalla composizione di elementi di base: grotte, costruzioni di tufo, giardini pensili, canali e cisterne, percorsi e vicinati. Si realizza così un sistema globale frutto della corretta economia e gestione delle risorse rare, un’organizzazione urbana basata su spazi e architetture dell’acqua, della luce e del vento”.

I Sassi rappresentano quindi una splendida quinta che si apre sulla storia millenaria di una civiltà perpetuatasi sino ai nostri giorni. E che oggi si offre a ospiti e visitatori provenienti da tutto il mondo, esaltandone ad un ad uno i cinque sensi. Se ne incontrano ormai ogni giorno e per tutto l’anno, arrivano da ogni paese d’Europa, ma anche da Stati Uniti, Canada. Sudamerica, Israele, Australia, Nuova Zelanda, Giappone…Spinti da spirito di avventura, curiosità e voglia di scoprire. Che li porta in un luogo di cui prima non sapevano nulla, che addirittura alcuni non conoscevano affatto o avevano a malapena sentito nominare occasionalmente. Ma poi tutti vi trovano molto di più di quello che si aspettano, addirittura ben oltre la loro immaginazione. Eppure è gente abituata a viaggiare per il mondo, che di solito è già stata in Italia e giunge in Lucania dopo le classiche tappe di Venezia, Firenze, Roma…Ma “un posto così non l’avevamo mai visto” dice qualcuno. E per tutti Matera è comunque “charming” (incantevole), “gorgeous” (splendida) e soprattutto “amazing” (incredibile, stupefacente): parole in inglese invariabilmente pronunciate alla fine del loro breve giro, dopo aver solo saggiato la storia millenaria e l’unicità paesaggistica e architettonica dei Sassi e della Murgia. Così tutti alla fine si ripromettono di tornare e magari fermarsi qualche giorno. E scoprire che…dietro e oltre i Sassi c’è molto di più. C’è infatti un luogo “senza tempo”, “sospeso nella Storia”, come invece lo definiscono i visitatori italiani.

Del resto Matera è “città di confine, di contrasti – dice Lorenzo Rota nel suo “Storia di una città” - città di competizione e di fusione tra paesaggi, civiltà e culture diverse. Oggi la città antica e l’altipiano Murgico frontistante, ad essa legato da stupefacenti prospettive, costituiscono un unicum urbanistico-naturalistico, ancora pressoché integro, di straordinario interesse e qualità, ricco di segni contrastanti, a volte primitivi, quasi magici”. Già, il più magico dei luoghi.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :