Le ragioni di questa crescita sono diverse, tutte legate alla natura dell’oro stesso. Infatti è un metallo duttile, facilmente lavorabile e si conserva nel tempo. Per gli investitori evoluti, l‘oro rappresenta da sempre una riserva di ricchezza da accumulare negli anni, soprattutto quando le Borse sono incerte. Inoltre è il bene rifugio per eccellenza quando ci sono aspettative di rialzo
dell’inflazione, cioè quando i prezzi al consumo salgono e minacciano di erodere il potere d’acquisto della moneta.
In un mio articolo di gennaio scorso avevo espresso dei dubbi su ulteriori rialzi del prezzo dell’oro. Tra le altre cose ho scritto che:
Il prezzo dell’oro è salito molto nel 2010 (37%), per cui bisogna essere molto prudenti ad investire su un bene con prezzi così alti, si rischia di entrare tardi in una fase di tendenza (al rialzo) che potrebbe essere nella sua fase finale. I prezzi potrebbero essere “gonfiati” e quindi portati a livello di “bolla” speculativa pronta a scoppiare da un momento all’altro.
Ed invece, in sei mesi, il suo prezzo è ancora salito del 15% (30% su base annua), da 1.382 a 1.587 dollari l’oncia. Non va dimenticato, però, che in passato l’oro ha dato dei dispiaceri ai risparmiatori, perdendo anche il 20% nell’arco di diversi anni. I mercati sono imprevedibili e si tratta di “indovinare” il futuro anche da parte degli analisti più esperti.
Comunque possiamo affermare che investire nell’oro, poco alla volta, nell’arco di qualche anno, può essere interessante in termini di rendimento. Soprattutto è una valida diversificazione per chi vuole suddividere i propri investimenti tra strumenti finanziari, come azioni e obbligazioni, e beni rifugio (come appunto l’oro) che mettono al riparo nei momenti di crisi.
Come fa il risparmiatore a comprare oro? Esistono sei diverse soluzioni: l’acquisto di monete, l’acquisto di lingotti, l’apertura di un conto deposito in oro, la sottoscrizione di certificati auriferi, la sottoscrizione di un fondo comune di investimento che compra e vende azioni di aziende aurifere, la sottoscrizione di un Etc (Exchange traded commodity) negoziabile in Borsa.
Vedremo nel dettaglio queste modalità nel prossimo articolo.
(Segue seconda parte)