Maternity Blues: il dramma dell’infanticidio.

Creato il 08 aprile 2013 da Giuseino @seriesmag

Non tutte le donne nascono o sono pronte ad essere madri. Prima la gioia della gravidanza e della nascita del bambino. Poi l’insofferenza, l’angoscia e un forte senso di vergogna incomunicabile.

Il film “Maternity Blues” è stato presentato alla Casa del Cinema di Roma nella primavera del 2012. Il film diretto da Fabrizio Cattani è tratto dall’opera letteraria “From Medea” della scrittrice Grazia Verasani, la quale ha preso spunto dal caso Franzoni.
Prima il libro poi la pieces teatrale, “From Medea-Maternity Blues” che ha riscosso molto successo in Francia e Germania, ed ora questa pellicola, per la quale la Verasani ha collaborato in prima persona con Cattani nello scrivere la sceneggiatura.

Che cos’è Maternity Blues? È il nome della sindrome depressiva post-partum ed ha poco a che fare con ciò che viene raccontato in 95 minuti di film. In esso viene affrontato il tema dell’infanticidio, un argomento importante, forte e allo stesso tempo molto delicato. Il regista ha deciso di mantenere questo titolo sperando di fornire al film un tocco di musicalità che altrimenti sarebbe stato impossibile trovare.
Le protagoniste sono quattro donne: Clara (Andrea Osvart), Vincenza (Marina Pennafina), Eloisa (Monica Birladeanu) e Rina (Chiara Martegiani).

Quattro storie diverse tra di loro, accomunate dallo stesso orrore.

Nel film non si assiste solo alla violenza che queste donne hanno inferto ai loro figli, ma anche al modo in cui scontano la pena per le azioni commesse e a come queste mogli e madri reagiscono, pensano e vivono nella sofferenza. Ed un aspetto interessante è che nessuno di questi personaggi è giudicato o commiserato.

Dalla collaborazione tra Fabrizio Cattani e Grazia Verasani prende vita un altro personaggio. Si tratta di una figura maschile, Luigi (Daniele Pecci). Lui è il marito di Clara. Un uomo che soffre molto e prova a voltare pagina nella sua vita. Non ci riesce e si porta sulle spalle il dolore, come se fosse uno zaino dal quale non può separarsi. È un uomo che si è chiuso nella solitudine ed è tormentato dal rimorso di non essere stato accanto alla sua donna quando ne aveva bisogno. In parte si prende la colpa di ciò che è successo. E nonostante Clara sia vista come un mostro dalla società, lui continua ad amarla e ad aspettarla.


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