Matisse, la figura La forza della linea, l'emozione del colore Ferrara, Palazzo dei Diamanti

Creato il 05 gennaio 2014 da Roberto Milani
  Matisse, la figura
La forza della linea, l'emozione del colore

Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 
22 febbraio - 15 giugno 2014

Mostra a cura di Isabelle Monod-Fontaine, organizzata da Fondazione Ferrara Arte

 

 Matisse, la figura. La forza della linea, l'emozione del coloreIl genio di Matisse si è espresso in ogni genere artistico, ma nessuno lo ha interessato quanto la rappresentazione della figura, da lui indagata attraverso tutte le tecniche sperimentate nell’intero arco della sua carriera. È questo il tema attorno a cui è incentrata la mostra che Palazzo dei Diamanti dedica ad un gigante della storia dell’arte moderna, evocando tutto il suo percorso creativo e, al tempo stesso, mettendo in luce le strette relazioni tra la sua produzione pittorica, scultorea e disegnativa.
Con questa rassegna, curata da Isabelle Monod-Fontaine, già vicedirettrice del Centre Pompidou e studiosa di Matisse riconosciuta in ambito internazionale, la Fondazione Ferrara Arte intende proporre un ritratto a tuttotondo e non scontato del maestro francese, che metta in risalto le sue doti di alchimista del colore, ma anche il suo grande talento grafico e scultoreo, attraverso un’ampia selezione di dipinti, sculture, disegni e incisioni, generosamente concessi in prestito da musei e collezioni private di ogni parte del mondo.

Ad accogliere il visitatore sarà il magnetico
Autoritratto del 1900 (Parigi, Centre Pompidou) assieme a giovanili e potenti prove di studio sul modello. La rivoluzionaria stagione fauve (1905-08) verrà poi documentata da abbaglianti dipinti a tocchi di colore puro che sprigionano l’energia della luce mediterranea (Ritratto di André Derain, 1905, Londra, Tate), ma anche dalle creazioni nate sotto la suggestione dell’arte tribale e della pittura di Cézanne, come il fondamentale bronzo Nudo disteso (1906-07, Centre Pompidou) e la tela Nudo in piedi (1907, Tate), entrambe sorprendenti per la scansione delle forme e il potenziale espressivo.
La sezione che segue metterà il visitatore di fronte a tre pietre miliari del 1909, quali il bronzo
La Serpentina, la tela Nudo con la sciarpa bianca, provenienti dallo Statens Museum for Kunst di Copenaghen, e la Bagnante del MoMA, opere plasmate da linee fluttuanti nell’aria o su astratti fondi smaltati che evocano uno dei più alti raggiungimenti della ricerca matissiana: la conquista di una visione in grado di produrre un effetto di assoluta pienezza visiva ed emotiva.
La mostra dedicherà poi una sezione al ritratto e, in particolare, a una fase della ricerca di Matisse, durante la prima guerra mondiale, in cui il lavoro davanti al modello diviene quasi ossessivo. In queste opere egli cerca di mettere a nudo l’essenza del soggetto, con esiti sorprendenti. Lo dimostrano la serie bronzea delle
Jeannette (1910-13), dove l’elegante fisionomia della donna è progressivamente trasfigurata in un idolo primitivo, così come le effigi di Lorette, in cui l’artista ha fissato sulla tela il fascino misterioso della modella di origine italiana ritratta assiduamente nel 1916-17 (ad esempio Le due sorelle, 1917, Denver Art Museum e Nudo seduto di spalle, c. 1917, Philadelphia Museum of Art).
Una svolta radicale è segnata dalle figure sdraiate, dai sensuali nudi e dalle odalische del dopoguerra, ambientate all’aperto (
Giovani ragazze in giardino, 1919, La Chaux-de-Fonds, Musée des Beaux-Arts) o in esotiche messe in scena, che riflettono l’incantesimo della luce della Costa Azzurra e la riscoperta di Ingres e Renoir. Straordinarie due opere di cui è protagonista l’ex ballerina e modella Henriette Darricarrère: il bronzo Grande nudo seduto (1925, Philadelphia Museum of Art), in cui la maestosa figura dispiega le sue forme nello spazio, o l’Odalisca dai pantaloni grigi (1927, Parigi, Musée de l’Orangerie), in cui appare immersa in un sontuoso mosaico di motivi decorativi.
La monumentale
Ninfa nella foresta (1935, Nizza, Musée Matisse), un capolavoro come Natura morta con donna addormentata (1940, Washington, National Gallery of Art) e magnifici disegni (Nudo allungato, 1938, MoMA; Giovane donna con vestito a rete, 1939, Basilea, Fondation Beyeler) incarnano il nuovo cambiamento di rotta seguito al prestigioso incarico decorativo per la Barnes Foundation negli Stati Uniti e alle illustrazioni delle poesie di Mallarmé. La nuova musa, la russa Lydia Delectorskaya, è richiamata con pochi segni in uno spazio intriso di luce dove il suo corpo, la vegetazione e gli arredi compongono un arabesco essenziale e sublimato.
A chiudere la mostra, nell’ultimo capitolo di questa avventura, saranno le testimonianze della stupefacente vitalità creativa e dell’inesauribile forza d’immaginazione dell’anziano maestro: gli interni d’atelier inondati di colori puri (tra cui
Giovane donna in bianco su sfondo rosso, 1946, Lione, Musée des Beaux-Arts; Interno blu con due ragazze, 1947, University of Iowa Museum of Art), acrobati e maschere evocati da linee danzanti su sfondi bianchi e le prime sperimentazioni con la rivoluzionaria tecnica delle gouaches découpées nelle tavole di Jazz. In questo spettacolare libro d’artista, destinato a segnare la storia dell’arte, le silhouette multicolori delle forme in movimento danno vita a un caleidoscopio di «improvvisazioni cromatiche e ritmiche». 

Matisse, la figura
La forza della linea, l'emozione del colore

Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 22 febbraio - 15 giugno 2014
Mostra a cura di Isabelle Monod-Fontaine, organizzata da Fondazione Ferrara Arte

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http://www.palazzodiamanti.it/
Orari di apertura

Aperto tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì incluso:
9.00-19.00 orario continuato
Aperto anche: Pasqua, Lunedì dell'Angelo, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno
(la biglietteria chiude 30 minuti prima)
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Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
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