Nelle ultime due sere ho visto due film da donne.Quando dico film da donne intendo proprio quella roba lì, non le commedie brillanti che anche Nick ama (basta che siano a lieto fine altrimenti ci resta malissimo, pellicole tipo One Day o The city of angels non sono contemplate in casa nostra, pena serate di inferno, malumori e fughe da una stanza all'altra) ma quei film che vorrebbero essere cinema e cinema con la C maiuscola non sono, sono puro intrattenimento per donne con ormoni altalenanti, umore rasoterra e desiderio di totale evasione. Film che appena visti te li scordi, evaporano, sfumano nei sogni, e magari non sono sogni nemmeno belli perchè io pare che nell'evasione non ci possa non mettere un pizzico di angoscia esistenziale, vedi le foto qua sopra:
Due partite2009 Italy
da Enzo MonteleoneScritto da Cristina Comencini
con una sfilza di bravissime quali:CortellesiBuyMassironiFerrariPandolfiMelilloRohrwacherCrescentini
The wedding party2012 USA di Leslye Headlandcon:Kirsten Dunst e altre tipe dimenticabilissime Premesso che ora mi dedicherò all'horror/fantascienza per almeno un mese,a caldo posso solo dire, con il cuore, che la pellicola italiana, nonostante sia assolutamente mediocre, batte su tutta la linea, su tutti i fronti quella americana.Mi piace pensare che buona parte delle donne che mi circondano siano come quelle del film di Monteleone (ora voi non le vedete nella foto, ma la storia è divisa in due parti, una ambientata negli anni sessanta e poi, capirai l'originalità, si passa alle figlie, che sono le bambinette che vedete nella foto, ma cresciute e arrivate all'età delle loro madri), piuttosto che come le schegge di follia impazzite di Headland: follia triste, convenzionale, volgarissima.Ed è tutto dire, che mi piace pensarlo: le donne del film italiano sono nevrotiche, inclini al pianto, piene di paranoie, ansiose, depresse. Ma siccome anche le tipe americane lo sono, ma in più sono cattive come il peccato, cerebrolese e senza aspirazioni, la scelta è facile. E poi, non si ride affatto. Non si ride in nessuno dei due film, ma quello d'oltreoceano aspirava a farci contorcere. Pensa tu.Poi le 8 ragazze italiche recitano in maniera toccante.Esaltare la Buy è cosa scontata: ma dire che la Pandolfi non sbaglia un'espressione, una fronte corrucciata, uno scatto d'ira, le piazza tutte giuste nei punti giusti, forse è meno scontato (a parte che a me la Pandolfi piace, dai tempi de Le amiche del cuore, che vedevo e rivedevo come un'ossessa da piccola, sarà perchè è tutto l'opposto di come sono fatta io, sarà perchè ha questa biografia da anarchica ninfomane, ma mi sta simpatica e la trovo splendida). La Massironi, la Cortellesi, applausi... persino la Crescentini si impegna. Momento di stato di grazia per tutte, casualità? Hanno qualcosa da invidiare a Kirsten Dunst? Giusto il red carpet. Che poi ho letto quanto è giovane la Dust e quanto spende per tenersi in piedi negli istituti di bellezza, e mi è svanito l'entusiasmo.
Detto questo, il cinema italiano non fa altro che deluderci, se paragonato ai fasti degli anni sessanta, quando tutto il mondo si inchinava di fronte a Federico, a Marcello, a Pier Paolo. Ma è uno specchio dei tempi. Ritorniamo sempre al mantra di noi cresciuti negli anni novanta:come può il mio amore essere limpido, se è la mia nazione che
mi inquina?Dove amore, in questo caso, sta per settima arte.
ps
poi qualche analista mi spiegherà perchè dedico post ai melodrammi e non mi soffermo a raccontare del colossale Paul Thomas Anderson visto al cinema o della rassegna Woody forever, che va in onda sul mio divano da mesi.