Matrimoni organizzati e mutande bianche

Creato il 13 maggio 2015 da Sopravvivereinindia @svivereinindia

Qualche giorno fa mi sono imbattuta in una discussione su Facebook “matrimonio organizzato sì matrimonio organizzato no” e la cosa che più mi ha stupita è stata questa, le persone che commentavano erano italiane e per la maggior parte sostenevano il matrimonio organizzato. Le tesi erano le più disparate, si partiva dal classico “in occidente si divorzia di più” finendo con un alquanto bizzarro “il matrimonio organizzato è più poetico”. Devo essere sincera l’ultima affermazione mi ha fatto saltare dalla sedia in preda alle convulsioni!

Da quando sono in India ho conosciuto solo donne indiane contro il matrimonio organizzato, quindi questo mio articolo parte da fonti solo femminili, I’m so sorry. La prima persona che mi parlò dei matrimoni organizzati era la mia vecchia maid, reduce da un matrimonio organizzato disastroso, con marito violento e mammone, trova la forza di separarsi ma di divorzio non parla mai, perché ci vogliono soldi e fatica e lei con tre figli ed una sola entrata economica aveva altro a cui pensare. Il tizio che su Facebook parlava del matrimonio organizzato come una cosa poetica sosteneva che due sconosciuti che per la prima volta si trovano a condividere tutto probabilmente hanno quella frenesia da novità che manca a noi occidentali. Bene, la mia maid mi disse che lei, invece, era favorevole alla convivenza perché con un minimo di convivenza riesci a capire com’è nella vita vera il tuo partner.

Altra donna, altra storia, matrimonio organizzato, lui mammone che vive all’estero, lei costretta a vivere con la famiglia di lui che si rivela un inferno in terra. Divorzio dopo un mese, la ragazza perde tutta la dote e tutta la sicurezza in se stessa, si deprime, vive un inferno che si sarebbe potuto evitare. Altra donna, questa volta ricca, matrimonio organizzato, ad un certo punto il marito la lascia, lei costretta a fare lavori al limite della prostituzione per mantenere i suoi figli. Queste sono storie di donne adulte, ma la storia non cambia con le ragazze giovani con cui ho parlato, sempre contrarie, mi raccontavano storie orribili ed io non riuscivo a capacitarmi di come nel 2015 la volontà di una donna venisse ignorata per seguire una tradizione.

Torniamo a noi, quante volte in un matrimonio avreste voluto fare armi e bagagli ed andarvene? Io a settimane alterne! Quello che mi tiene qua è il fatto che conosco la persona che mi sta vicino e nei momenti più bui cerco di ricordare i momenti meno bui per farmi forza. Ecco, io penso a quelle donne che passano momenti bui e non è neanche colpa loro, ma è colpa del genitore che gli ha organizzato il matrimonio. Poi è vero qua si divorzia molto meno, ma è anche vero che divorziare in molti paesi dell’India (soprattutto nei villaggi) è ancora una vergogna. La donna in ogni caso vive il divorzio come un fallimento personale e questo succede anche in Italia, figuriamoci qua nella più grande democrazia del mondo. Certo, ci sono molti matrimoni organizzati felici anzi felicissimi e io ne ho conosciuti alcuni però ogni volta mi sembra sempre che sia una scommessa e non la prassi. Ed è vero che anche il love marriage è una scommessa ma almeno se fallisce sai che sei stata tu a volerlo e non qualcun altro, che poi chiamare il matrimonio “normale” love marriage a me fa pensare. Ma arriviamo al sodo, immaginatevi di dover condividere queste scena quotidiana con un perfetto sconosciuto: lotta al mattino per il bagno, urla perché è entrato in casa con le scarpe sporche, il rotolo della carta igienica non cambiato e l’odio che ne consegue, le mutande sporche a bordo letto anziché nella cesta, le lattine di birra vuote sul tavolo. Capite che condividere queste cose con una persona conosciuta fa la differenza, ti incazzi, lo cazzi e dopo tutto passa, ma ad uno sconosciuto come fai a dire: “MA SEI STRONZO NON HAI CAMBIATO LA CARTA IGIENICA??? PORTAMELA SUBITO”. Cioè subentra anche l’imbarazzo e va a finire che le soste in bagno diventano un incubo. Per non parlare del fatto che io non so cucinare, mio marito lo sa e se ne fa una ragione, ma uno sconosciuto metti che torna e vuole un pranzo alla Tiziana Stefanelli, e chi glielo dice che io riesco a bruciare anche i pop corn?! Capite che il livello di stress si triplica e la povera donna schiacciata da tutto questo stress crolla! E metti che a te piace guardare Il mio grosso grasso matrimonio gipsy, ma tuo marito-perfetto-estraneo ti crede un’illuminata allora ti costringe a guardare Superquark in loop, cioè come glielo dici a questo che tu hai bisogno del tamarro?!

Alla fine io credo che il matrimonio organizzato sia una cagata pazzesca (come diceva Fantozzi), perché siamo nel 2015 e nel 2015 Marty McFly volava con lo skateboard mentre noi siamo ancora qua a beccarci discutendo se sia giusta o no una tradizione che impone a due sconosciuti di passare la loro vita assieme senza neanche tener conto che una vita assieme è una vita, cioè un periodo di tempo abbastanza lungo. Concludo dicendo a tutti i sostenitori occidentali del matrimonio organizzato, ma voi vorreste ritrovarvi da un giorno all’altro a vivere con un estraneo? Magari uno che attacca le caccole del naso sotto al tavolo, che sputa dal balcone e gira per casa con le mutande bianche repellenti? Io no.


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