Finalmente si è capito che solo la parola matrimonio scatena gli isterismi politici siano essi buoni o cattivi e quindi solo quella parola smuove smuove le torbide e stantie acque della politica nostrana.
Non a caso Grillo ha aderito ieri quando ne ha capito la portata e non quando, per esempio, qualcuno ha cominciato a raccogliere le firme per un istituto equivalente come sta accadendo in queste settimane.
Per quanto mi riguarda ritengo che avere portato gli ODG sul matrimonio al tavolo di quell’assemblea sia stato da parte nostra geniale.Fino alla sera prima c’era stato un tentativo di mediazione e vi confesso che adesso, da sabato, qualsiasi cosa non sia il matrimonio, ora per me, non ha alcun senso ed anzi può solo indebolire la lunga marcia che sta cominciando adesso. Perché questa è la buona notizia di questi giorni. Che chi parlava di Civil Partnership adesso parla di matrimonio. Chi parlava di Unioni Civili adesso parla di istituto equivalente. Chi parlava di Dico ora parla di Unioni Civili. Abbiamo spostato l’asse. E, responsabilmente , ora dovremmo tutti chiedere solo quello.Sul PD. Uscire adesso sarebbe un favore a Fioroni e Marini (voi ve la prendete con la Bindi intanto era Marini che non voleva che Fusco parlasse) e compagnia ed è inutile politicamente.Ognuno di noi in ogni sede deve gridare solo una parola: matrimonio. E basta.L’importante non è dove si fanno le cose. E’ la propria coerenza.