Matrimonio comparato - Il rito

Creato il 16 luglio 2011 da Kata
Ho promesso un post sui preparativi del mio matrimonio italo-ungherese. Premetto che rimarrò sul generico, perché preferisco tenere per me e per i nostri cari i dettagli più personali di questo evento importante. A voi poi potrebbe interessare di più una comparazione tra le tradizioni dei nostri due paesi. Purtroppo non posso includere nella comparazione il matrimonio svedese, non conoscendolo abbastanza bene. Ho partecipato ad uno l'estate scorsa, a Gränna, del mio collega italo-svedese con una ragazza svedese, ma non è sufficiente per poter dire che conosco le tradizioni svedesi (comunque se ne volete sapere qualcosa, vi consiglio questo post di Daniele.)
Ci sarebbe davvero tanto da dire, un milione di regole e usanze legate all'istituzione matrimoniale, quindi ho deciso di scriverne due post, senza alcuna pretesa di completezza. Uno sul rito e un altro sulla festa, le due fasi principali del grande giorno. (E ho già raccontato delle usanze relative alle fedi qui.)

Quanto alla prima parte, mi limito a fare una comparazione del rito civile. Prima di tutto perché quello religioso cattolico credo che segua le stesse regole in tutti i paesi, e poi perché ne so davvero poco. Al contrario di quel che possa sembrare, dopo tutte le immagini di santi, madonne e bambin Gesù sul mio blog, non sono affatto una persona religiosa (mi definisco agnostica). Anzi, c'è di più: non sono neanche battezzata! Di conseguenza, neanche i miei genitori mi spingono a sposarmi in chiesa (dato che sono stati loro a non avermi battezzata...).
Le differenze tra Italia e Ungheria nel rito civile derivano tutte dal fatto che il mio è un paese ex socialista in cui fino a vent'anni fa la regola era il matrimonio civile, e solo chi ci teneva veramente andava a sposarsi in chiesa. Inizialmente credo che fosse addirittura vietato sposarsi in chiesa, poi dalla metà degli anni Cinquanta (grazie a una graduale apertura politica ed economica dopo la rivoluzione del '56) veniva tollerato. Insomma, in mancanza del matrimonio religioso pomposo, si cercava di rendere il rito civile più solenne e più spirituale. La differenza dall'Italia è, quindi, che in Ungheria pure nell'ambito del rito civile si sono formate diverse usanze che si possono definire tradizioni (dipende quanto tempo ritenete necessario perché un'usanza possa chiamarsi tradizione...), e diverse tradizioni di origine religiosa (cristiana) si sono trasferite nel rito civile. Così la sposa è vestita di bianco, spesso con il velo (mentre dagli amici italiani ho sentito dire che in comune il velo non si usa).
Anche dal punto di vista legale c'è una differenza tra i due paesi. In Ungheria c'è una separazione netta tra Stato e Chiesa, e in nessuna circostanza il prete legge gli articoli del codice civile e funge da funzionario dello stato (ma in realtà gli articoli del codice civile non vengono letti neppure in Comune, mi pare). Se uno vuole sposarsi in chiesa è comunque obbligato a rifare il rito civile in Comune (anzi, generalmente si fa prima quello civile e poi quello religioso). Naturalmente lo si può fare in una forma semplificata e senza invitati, la presenza di due testimoni però è obbligatoria lo stesso (al contrario dell'Italia). Moltissime coppie ungheresi però scelgono di fare entrambi i riti nello stesso giorno e, magari scegliendo due posti non lontani l'uno dall'altro, dal municipio con tutto l'ambaradan si avviano verso la chiesa. Questo "trasferimento" si chiama nászmenet, ovvero corteo nuziale. Il corteo nuziale originalmente partiva dalla casa della sposa (dove la mattina lo sposo doveva chiedere la sposa da suo padre, il c.d. kikérés), e arrivava in chiesa. Insomma, in questi matrimoni gli invitati assistono ad entrambi i riti.
Ma com'è poi il rito civile in un comune ungherese? Prima entrano in sala gli invitati, poi gli sposi, insieme (ma ho sentito di spose che si fanno accompagnare dal padre come se fossero in chiesa). I rispettivi genitori si siedono dietro lo sposo e la sposa davanti alla prima fila, perché fa parte del rito il ringraziamento ai genitori, momento in cui gli sposi consegnano un fiore ai propri genitori (a volte i padri ricevono una bottiglia di vino e non dei fiori) ringraziandoli per tutti gli sforzi e tutto l'affetto ricevuto e in segno di congedo. Tutta la cerimonia è accompagnata da una musica di sottofondo che può essere scelta liberamente (e in quel caso portata) dagli sposi. Un'usanza comune anche accendere una candela per la sposa e una per lo sposo che a fine cerimonia useranno per accendere una terza candela, come simbolo del fatto che due vite si uniscono e ne nasce una fiamma nuova (questo per esempio noi non lo faremo). Poi naturalmente ci sono altre optional, come possono essere la recita di una poesia d'amore o un bel canto. Il tutto si conclude in massimo trenta minuti.
Anche in Ungheria si usa aspettare gli sposi davanti al municipio (o la chiesa) gettando riso e lanciare il bouquet della sposa tra le invitate nubili. La cerimonia si svolge quasi sempre di pomeriggio perché poi è seguita dall'immancabile festa con musica e danza fino all'alba. Ma questo sarà oggetto di un altro post...

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