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Matrimonio gay a Bologna: i diritti che arrivano a chi diritti già ne ha

Da Margheritapugliese

Non legga questo post chi ha un contratto a tempo indeterminato, le ferie pagate, la malattia, la possibilità di prendere congedi pagati. Non capirebbe. E magari si offenderebbe pure, cominciando a blaterale sciocchezze. Evitiamo di perdere tempo tutti, non leggetelo se siete “garantiti”, non sareste proprio in grado di capirlo.

Tutti gli altri procedano pure.

Si festeggia che l’Università di Bologna dia congedo retribuito per matrimonio a un suo ricercatore gay.
Sapete che nelle università tirano a campare un gran numero di dottori di ricerca pseudo 150oristi, cooperative, volontari anche a 2 euro l’ora? Lavoratori spesso laureati remunerati a ora, che se non lavorano non guadagnano fogurarsi le ferie pagate e men che mai i permessi retribuiti.
Perché non innalzare i livelli dei diritti di questi? Perche di loro non si occupa nessuno?

Per questo suonano stonati i festeggiamenti per il matrimonio gay: perchè sembra che automaticamente,a ogni allargarsi della sfera dei diritti di chi già ne ha tanti, si restringa la sfera dei diritti di chi ne ha già pochi.

Perchè se si devono pagare le ferie di sempre più persone, ci saranno sempre meno soldi per dare qui 50 cent in più a chi vive a due euro l’ora. E si rischia la guerra tra poveri.


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