Però oggi vi dico che ieri chiedere il matrimonio è stata la cosa giusta.
Perché abbiamo usato la parola più forte, che ha risuonato in tutto il Paese e ha misurato la rabbia non solo dei gay e delle lesbiche, ma anche di un bel pezzo di Paese. E ha costretto finalmente persino Grillo (che almeno qualche cosa di dinamica del consenso la conosce) a schierarsi. Anche se nel pezzo che ha scritto sul suo blog fa una confusione madornale tra Pacs, Dico e Matrimonio, segno evidente che le idee chiare non ce l’ha ma ne ha compreso la portata mediatica, assurdamente più forte della questione primarie che invece, stabilendo un principio per la scelta della classe dirigente, è la battaglia da fare anche per avere il matrimonio, per dire.
Abbiamo fatto bene: anche la posizione di Grillo adesso sposta l’asse nella direzione giusta.
Ora riprendiamoci il partito che abbiamo fondato e trasformiamolo in quello che vogliamo. Oppure ognuno torni al proprio lavoro e alla propria vita privata.
Nessuno di noi è nel PD per altro se non per cambiare il Paese.