(The Matrix Reloaded)
Regia di Andy e Larry Wachowski
con Keanu Reeves (Neo), Laurence Fishburne (Morpheus), Carrie-Anne Moss (Trinity), Hugo Weaving (Smith), Harold Perrineau (Link), Jada Pinkett Smith (Niobe), Gloria Foster (l’oracolo), Lambert Wilson (il Merovingio), Monica Bellucci (Persephone), Randall Duk Kim (il fabbricante di chiavi), Helmut Bakaitis (L’architetto), Daniel Bernhardt (agente Johnson), Ian Bliss (Bane).
PAESE: USA 2003
GENERE: Fantascienza
DURATA: 138’
Ormai dotato di poteri straordinari, Neo deve proteggere dalla furia delle macchine la città di Zion, ultima roccaforte dei ribelli liberati da Matrix…
Secondo capitolo della saga ideata dai fratelli Wachowski, quattro anni dopo l’immenso successo di Matrix (1999). Ha senso solo se visto col terzo, girato in contemporanea: Matrix Reloaded e Matrix Revolution sono lo stesso film diviso in due (due film, doppio incasso). La miscela, metà azione e metà filosofia, non cambia rispetto al capostipite, ma la prima componente finisce per soffocare la seconda e alla fine stufa. Il continuo alternarsi tra pipponi filosofici e forsennate scene d’azione (effetti speciali a iosa) finisce per stordire, e l’interesse svanisce. Spesso si passa dalla scena da antologia al più becero cattivo gusto. Come film autonomo vale poco, come anticipazione del terzo permette un po’ troppi sbadigli: anche il fulcro del film– il lunghissimo inseguimento in autostrada – è troppo lungo e alla fine stanca. Un videogioco (anche a livello visivo) tirato per le lunghe, ma rimane comunque un abile divertissement, con ben più di una trovata originale in sceneggiatura e una sapiente scrittura dei personaggi. La Bellucci se la cava col fisico, Reeves è molto meno inerte di quanto gli rimprovera gran parte della critica. Quasi 800 milioni di incasso. Resta solo una domanda: perché diavolo Neo va in giro per tutto il film vestito come un prete? Va bene che è l’eletto, ma che trash.