Non basta distribuire fitti foglietti illustrativi con incomprensibili analisi di mercato e piani di investimenti, per tutelare la massa di sprovveduti che si avvicendano fiduciosi agli sportelli bancari portando nel cuore il desiderio comprensibile ed umano di mettere a reddito i risparmi di una vita o la liquidazione dopo quaranta anni di lavoro, bisogna entrare nelle banche ed annusare di persona se c’è puzza di bruciato. Quanti ispettori in incognito ha inviato agli sportelli delle quattro banche fallite la Consob? Si chiedono Alesina e Giavazzi. Dopo i disastri dei pensionati di banca Etruria buggerati da prodotti finanziari altamente rischiosi piazzati nel ventre di un cavallo di Troia commerciabile di nome “obbligazioni”, la fiducia negli organi di vigilanza indiscutibilmente è compromessa agli occhi dei risparmiatori e sarà difficile ricostruirla. Difficili da smentire sono anche le responsabilità di Banca d’Italia che dovrebbe controllare e verificare la correttezza degli organi deliberativi delle banche. Dopo aver commissariato Banche delle Marche ad esempio, è restata inerme ed acquiescente per 27 mesi. Sarebbero bastati quattrocento milioni per ricapitalizzarla. Negli Stati Uniti la Federal Reserve ed il Governo di Washington hanno investito 45 miliardi di dollari per salvare la Citybank che dopo due anni, ritornata in attivo, ha restituito con gli interessi al 27%, tutto il credito ricevuto. In Europa invece, il pastore tedesco fa buona guardia ai suoi interessi nella Commissione: buono e fedele quando si tratta di finanziare Hsh con fondi pubblici tuttora in essere, ringhia di rabbia quando a chiedere l’autorizzazione ad un intervento di salvaguardia dei risparmiatori è la povera Italia, le cui finanze screditate sono messe al bando dai custodi dell’euro. Rassegnate le parole di Padoan, che confida sul caso delle quattro banche salvate coi soldi delle obbligazioni subordinate in mano ai risparmiatori pensionati: non ce la siamo sentita di sfidare la UE. Le conseguenze sarebbero state gravi spiega, il complotto del 2011 ha fatto scuola evidentemente. Sarebbe stata avviata immediatamente la procedura di infrazione ipotizza Padoan e conseguentemente, sarebbe scattato il blocco ad ogni possibilità di comprare liquidità sui mercati per noi. Comunque conclude: se Salvini è disposto ad affrontare i costi dell’ uscita dall’euro, si accomodi. Insomma, a guardare oltre le spacconate di Renzi, quando poi l’Italia va in Europa mette a nudo tutte le fragilità di una economia dipendente e sotto scacco finanziario. Lo stesso Mattarella si è dovuto precipitare a frenare il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, determinato a dare le dimissioni dopo che il quadro delle responsabilità nel dramma dei piccoli risparmiatori delle quattro banche locali dell’Italia Centrale, si è delineato con buona precisione. Mattarella ha confermato la fiducia a Visco per non dare ulteriori alibi alla Germania che nutre scarsa fiducia nel governo Italiano e nella trasparenza delle Istituzioni del nostro paese e rifiuta di mettere la cassa in comune per la costituzione di un fondo di garanzia del risparmio a livello dell’Unione. Certo, alla luce della truffa volkswagen, sembra quasi che il somaro rimproveri il cavallo per le sue lunghe orecchie…
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