Si prega di obliterare
Che cosa obliteriamo nelle stazioni?
Alla fine del giorno
Che gradino saliamo
All’inizio del cuore?
Era meglio quando scartavamo
Le sere senza assaggiare?
Era meglio quando pioveva
E ci arrossivano gli ombrelli?
Quanta febbre ci è rimasta nelle scarpe?
Non lo so, vorrei solo
Che mi toglieste
Questo vetro tra me e me:
Fatemi stare vicino, fatemi fare
Una carezza
- Piovono bisturi sopra i binari -
Mi posso dire due parole?
Cosa ritiriamo assieme alla luce delle sei?
Quanti punti abbiamo accumulato negli uffici?
Certe volte ho paura di infilare la mano in tasca
E sentire cosa sto pensando.
Certi giorni
finiscono senza resto,
infilo la chiave nella porta
ed era proprio
l’ultima nota rimasta
in mezzo ai biglietti della metro.
Chiudo gli occhi, sul balcone,
e sento battere le stelle sotto la camicia.
Poi vengo a letto e ci addormentiamo
Con la prima onda
Lasciando quattro gambe sopra le lenzuola.
Back home.
Gli intellettuali avrebbero voluto
Scaccolarsi la testa
Finché erano piccoli
Poi, tirar su una donna e una terra
e baciare la terra
e innaffiare la donna.
Gli scienziati arrivano a un punto
Che si alzano e vomitano
Equazioni perfette
Che non fanno dormire.
Allo scrittore piacerebbe
Ogni tanto
Aprire un libro
E sentire i grilli
E sporcarsi di fichi
E appiccicarsi d’anguria
E altre meraviglie del genere.
Gli piacerebbe
Chiudere il libro
E innestarsi nel campo
Coi pomodori sterminati
Coi cocomeri sventrati
Far brillare la miccia
Dar da mangiare al giorno.
Chiudere il libro
E alzare una veste
Scambiarsi il sapore
Pisciarci,
Sul sogno.
Chiudere il libro
E atterrare
Assieme all’estate
Lui,
Le pesche stordite
Le zanzare ingozzate
Le tette spogliate.
Guadagnarsi la terra.
Regalarsi la terra.
Affanculo le stelle!
Questo giorno
Questo giorno è roba mia
Una tazzina di mattino, grazie
Macchiato
Col rumore dei motorini
E ci voglio la schiuma
Delle studentesse che salutano.
Buonmondo Giorno!
E, guarda che non ti devo niente
E neanche tu mi devi niente.
La colazione la offro io
Tu fatti cavalcare.
E se per caso
Ti venisse in mente di morire
Questa sera
Se ti senti mancare
All’improvviso
All’angolo di piazzale Loreto
Sotto i fili dei tram
Sotto questo cielo sforbiciato
Se ti venisse in mente di scappare
Te lo dico,
Devi fare svelto
Perché, ti dico,
Ti prometto:
Ti riacchiappo
Che domani
Ne voglio ancora
Di barracuda negli uffici
Di aragoste sedute ai tavolini
Di cavallucci che sculettano nel corso
E guarda
Che non ti devo niente,
Che stavi morendo
Anche questa notte
E ti ho portato a casa
E ti ho messo a letto
Quindi vedi di pompare
Questo sangue e questo sole e questo vento
Di fine luglio
E
Portami una tazza di mattino
Macchiato
Col rumore dei motorini
E ci voglio la schiuma
Delle studentesse che salutano:
Buon mondo giorno!
Il quadro è di Francesco Balsamo