Il “da che parti stai” che ritorna dopo uno scontato Sergio vs Furio, pone un quesito epocale per il piccolo Fvg, regione insignificante se non quando, per menarcela con le solite vaccate dell’Europa che s’allargava (in questo eccelse, eccellò?, il centrodestra), passò per essere al centro pur essendo rimasto nello stesso posto di sempre, zona buco di culo.
Lo spunto dello scontro che qui lanciamo è naturalmente stato raccolto al bar, lì dove ormai il gabbianone, stufo di raccontare il vero, sintetizza il mondo della fiction, quello che viaggia dal terzo bicchiere in su. Cosicché, facendo riassunto di millanta insulti alla presidente della Regione che non si opporrebbe al governo che lede l’autonomia locale (noi non crediamo più a nulla, tanto meno all’autonomia, parolaccia-significante vuota di ogni significato, quindi ci asteniamo dal commento e dal voto, non voteremo più, a meno di un ritorno di Giacinto Pannella che in cuor ci sta), non possiamo che dirottare al partito unico (quello emerso dalle ceneri del Pd che va invece alle urne grazie a un giro di ruota) il dentro o fuori di primavera: Matteo o Debora?
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