Matteo Salvini: "Mi prendo il centrodestra"!

Creato il 17 novembre 2014 da Freeskipper
Il centrodestra è alla disperata ricerca di un leader. Il nome che circola con una certa insistenza è quello di Matteo Salvini, leghista, politico di professione, una felpa per ogni occasione, orecchino alla Maradona e un solo pallino: la Padania prima di tutto! La ricerca, come detto, è "disperata", la soluzione, se la scelta è Salvini, lo è ancor di più! Ma come si fa a sostenere la candidatura di un leghista a leader del centrodestra? Come è lontanamente pensabile affidare le sorti del Paese a chi vuole dividerlo? E’ proprio di questi giorni la notizia che il governatore leghista Zaia ha ribadito di voler organizzare sul modello catalano una consultazione sulla secessione del Veneto. Nel 25° anniversario della caduta del muro di Berlino non solo è anacronistico, ma addirittura grottesco, pensare di erigere nuovi muri per separare ciò che i nostri padri hanno unificato a caro prezzo. Ma, a parte certe farneticazioni, come si fa, soprattutto, a consegnare il centrodestra, i moderati di questo Paese, a chi è nato e cresciuto in una formazione politica che al grido di “Roma Ladrona” si è poi andata ad accomodare come tutti gli altri nella grande mangiatoia del “piatto ricco mi ci ficco”? Non basta nascondere le canotte di bossiana memoria, le ampolle del sacro Po, le adunate a Ponte di Legno dei guerrieri padani e dei vichinghi leghisti sotto una felpa per diventare il leader del centro destra! I galloni si conquistano sul campo, o meglio, nella cabina elettorale!
Il populismo è un cavallo che sull'onda del malcontento galoppa di gran carriera, ma che alla lunga si rivela un brocco che arriva sfiancato all’appuntamento cruciale, quello del voto! La corsa la vince sempre il purosangue - inteso in termini ippici e non certo razziali - cavalcato da chi sa dosarne le energie fino a tagliare il traguardo davanti a tutti gli altri per salire sul gradino più alto del podio: Palazzo Chigi! Dire di no alle moschee, che la Turchia deve restare fuori dall’Europa, che l’Islam è un problema, che oggi l’Europa è l’Unione Sovietica e non Bruxelles, di voler rispedire da dove sono venuti i barconi diretti a Lampedusa, non è una soluzione... "moderata".Uscire dall’euro per uscire dalla crisi che morde il portafoglio di famiglie e imprese, non è la soluzione di tutti i mali per l’economia italiana, anzi è celebrarne il suo funerale.Gridare all’indipendenza della Padania non è la soluzione dei problemi che affliggono le singole realtà locali lungo tutto lo Stivale che, seppure sgangherato, va rimesso insieme e aggiustato senza separare il tacco dalla suola, perché altrimenti non si va da nessuna parte!Non basta urlare di voler ridurre la tassazione, tra le più alte d’Europa, e di voler alzare gli stipendi, tra i più bassi della Ue, senza prima dire agli italiani “come farlo”!Questi sono argomenti che vanno, sì, dritti alla pancia della gente, come un cazzotto. Posizioni populiste che ti fanno salire nei sondaggi (oltretutto la Lega Nord di Salvini sarebbe ad uno striminzito 9%), ma che alla lunga ti ricacciano nell’angolo del ring a prendere un sacco di botte da coloro ai quali hai promesso ciò che già sai che non potrai mai mantenere e realizzare!Il centrodestra del dopo Berlusconi non può e non deve alimentarsi delle paure e del malcontento della gente nei confronti della mala-politica - per quello c’è già chi lo fa e con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti - ma deve essere alternativo, dare risposte serie, avere un’idea del Paese che vuole ricostruire ed un progetto di società che desidera realizzare con un programma di governo che attui per davvero idee solide, chiare, nette, concrete e... "moderate".Il futuro leader dei moderati di centrodestra non può permettersi di coltivare solo "il proprio orticello" pensando di rinchiudersi nel disegno politico di una "società chiusa e arroccata", ma deve riuscire a coniugare in modo equilibrato l’accoglienza con la sicurezza, il lavoro con la crescita e lo sviluppo, l'azione politica con il bene comune, l’ordine pubblico con il disagio sociale, la Pubblica amministrazione con le domande dei cittadini, la ricchezza di pochi con l’indigenza dei più. Il leader del centrodestra è colui che lotta per restare e resistere in Europa con la Nazione unita e il popolo al suo fianco, mettendo in essere politiche economiche e sociali, giuste, eque e solidali con la parte più debole del Vecchio continente.

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