Maturità 2015: Italo Calvino e Malala Mustafà

Creato il 17 giugno 2015 da Appuntiitaliani
Pubblicato il giugno 17, 2015 da: Redazione

Il tema di maturità del 2015 riguarda Italo Calvino , “Il sentiero dei nidi di ragno”, un romanzo del 1947. scopriamo in una breve presentazione il ritratto di questo scrittore italiano , partigiano ed iscritto al PCI .

Altro tema : Malala e diritto istruzione in tema attualità – Nel tema di ordine generale proposto ai maturandi si parte da un brano del premio Nobel Malala per riflettere sul diritto all’istruzione. “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo” è la citazione di Malala Yousafzai.

La scuola italiana sembra non avere piu’ molta fantasia .

ITALO CALVINO

In una conferenza tenuta a New York nella primavera del 1983, Italo Calvino ha osservato che “la maggior parte dei libri che ho scritto e quelli che ho intenzione di scrivere sono originati  dal pensiero che sarà impossibile per me scrivere un libro di quel  tipo: quando mi sono convinto che un libro del genere è del tutto al di fuori delle mie capacità , mi siedo e inizio a scrivere “.

Come gran parte del lavoro di Calvino, la dichiarazione è allo stesso tempo ironica e piuttosto seria, e si giustifica interamente dalla sua straordinaria bibliografia. Tra la fine del 1940 e la sua relativamente morte prematura nel 1985, all’età di 61 anni, ha prodotto tanto lavoro, come ogni scrittore in epoca moderna: storie neorealiste della seconda guerra mondiale e del  dopoguerra (il giovane Calvino era un  partigiano ed era un membro del partito comunista, fino a poco dopo l’invasione sovietica dell’Ungheria nel 1956), favole, allegorie politiche, romanzi storici, racconti ispirati dalle teorie scientifiche,  racconti generati utilizzando tarocchi e processi del computer, e, alla  fine del 1970, due romanzi – Le città invisibili e Se una notte d’inverno un viaggiatore – che semplificano il suo metodo di usare la fantasia per affrontare la realtà. In termini strutturali questi libri codificano  anche la sua passione per le origini e la sfiducia di posizioni che forse spiegano il motivo per cui abitualmente  si sposta  da una ossessione all’altra, cercando la prossima cosa impossibile  da scrivere.

Come il narratore del suo romanzo del 1959 Il Cavaliere Inesistente piange  rivelando il pessimismo che controbilancia l’esuberanza del suo lavoro.

“Il mio autore è Kafka”, Calvino una volta disse ad un intervistatore alla domanda circa le sue influenze, e la sua presenza è visibile in tutta l’opera di Calvino.


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