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Maturità 2015, la versione di Tacito con la traduzione

Creato il 18 giugno 2015 da Marvigar4

versione 2015

Il fisico e le energie avevano già abbandonato Tiberio, ma non così aveva fatto la dissimulazione: la durezza del suo carattere era rimasta la stessa; e seppure severo nei modi e in volto, a volte cercava di nascondere il proprio palese indebolimento con un’affettata cordialità. Dopo che si era spostato in molti posti, si stabilì infine in una casa di campagna presso il capo Miseno, appartenuta in passato a Lucio Lucullo. In tal modo si venne a sapere che stava per morire. In zona si trovava un bravo medico di nome Caricle, che sebbene non fosse solito curare di persona le ferite del principe, era comunque solito dargli molti consigli. Caricle, facendo per andarsene come se dovesse occuparsi di affari personali, gli tastò il polso delle vene dandogli la mano con la scusa di un saluto. La cosa non sfuggì a Tiberio: infatti lui, probabilmente offeso e per questo motivo trattenendo ancora di più la rabbia dentro di sé, ordinò di preparare un banchetto e vi si trattenne più del solito, quasi volesse festeggiare la partenza dell’amico. Tuttavia Caricle rassicurò Macrone [il prefetto del pretorio di Tiberio] sul fatto che l’anima di Tiberio stesse svanendo, e che non sarebbe sopravvissuta ancora più di due giorni. Da lì in poi tutte le cose furono affrettate, nei colloqui fra i presenti così come nei messaggi fra ambasciatori ed eserciti. Sedici giorni prima delle calende di aprile si diffuse la notizia che il respiro gli si fosse fermato, e che stesse per morire: e già Gaio Cesare (Caligola) era uscito di casa con un folto gruppo di persone che si rallegravano, per cogliere i primi vantaggi del potere (che derivava dall’essere imperatore), quando improvvisamente si diffuse la notizia che Tiberio aveva ripreso a parlare e che fosse stato chiamato qualcuno che gli portasse del cibo per potersi ristorare. Il terrore colse tutti quanti, e alcuni si dispersero qui e là, mentre altri si finsero tristi o inconsapevoli. Gaio Cesare, impietrito nel silenzio, aspettava, dopo la repentina ed enorme speranza. Macrone, impavido, ordinò che il vecchio venisse ucciso dopo avergli gettato addosso un mucchio di vestiti, e ordinò agli altri di allontanarsi dalla soglia della stanza. Così morì Tiberio, all’età di 78 anni.

traduzione http://www.ilpost.it/2015/06/18/traduzione-tacito-maturita-2015/


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