Maturità (quando ancora ero intelligente)

Creato il 20 giugno 2013 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

Anacleto me l’ha detto ieri. 50 anni fa, nel 1963 dunque, lui faceva gli esami di maturità. Quello che mi ha detto dopo lo chiamerò amichevolmente solita solfa e non starò qua a scriverlo.

Il prossimo anno per me saranno 10 anni. Mi sono diplomata con 95 nel 2004, quando ancora ero intelligente. Il tema l’avevo fatto sull’amicizia, assurdo lo so. La prova di matematica l’avevo copiata in toto. Purtroppo ero intelligente sì, ma non abbastanza. Comunque 5 anni di matematica mi sono serviti a passare con 24 l’esame di statistica all’università di Briolandia. E basta. Utili, ne convengo pure io. Della terza prova ricordo solo la domanda di filosofia sulle tre fasi di Freud. Ecco, quello è stato proprio inutile. All’orale tutto bene, la mia tesina era così bella che avevo addirittura il pubblico ad ascoltarmi, talmente bella che mentre la esponevo mi sono pure permessa di zittire la professoressa di filosofia che continuava a parlottare. Cioè io ti ho dovuto ascoltare per tre anni mentre vomitavi concetti che non ho mai capito e ora non puoi stare attenta tu 10 minuti? Tua sorella. 95 su 100. Mi ricordo pure come era ripartito il punteggio (14 + 13 + 12) + 19 crediti dei tre anni fa 58. Come ho fatto da lì ad arrivare ai 95 però mica me lo ricordo. Avrò preso il massimo all’orale, e poi mi diedero qualche punto bonus per la tesina. Non lo so.

(a proposito di ricordi inutili stamattina ripensavo alla dimostrazione matematica del fatto che una potenza elevata allo 0 dà sempre 1)

Comunque ieri io e Anacleto parlavamo di queste cose. A un certo punto mi è venuto un pensiero folle associato ad una strana sensazione che chiameremo, per semplificare, cagarella. 10 anni. Una persona sana di mente potrebbe pensare a tutte le cose che non ho concluso in questi 10 anni. Io no. Io avevo un solo chiodo fisso.

LA CENA DI CLASSE

Metti che le mie ex compagne vogliano farla per “festeggiare” i 10 anni?

Potrei fregarmene e dire che non ho voglia di andarci. Sarebbe meglio inventarsi una scusa. Ho un anno di tempo per pensarci. In realtà certo ci potrei andare ma dovrei trovare qualcosa di strafigo di cui vantarmi, qualcosa che superi di gran lunga i numerosi dottorati, master e menate varie che le mie ex compagne si portano orgogliosamente appresso. Pensa che ti ripensa e ho capito cosa fare.

Sposare il veterinario nuovo.

Quindi ho un anno di tempo per convincerlo a separarsi dalla moglie (e pure a smollarle il neonato perché obiettivamente non sono mica adatta) e soprattutto per convincerlo a sposare me. Obiezioni? Sì certo, un marito laureato non è come avere un dottorato, ok, sono perfettamente d’accordo. Però un marito bello, gentile, con la faccia buona,  con una voce a cui le mie gambe rispondono facendo giacomo giacomo, amante degli animali, alto, spalle larghe, laureato… beh oddio io preferirei un marito così all’avere un dottorato.

(sento le femministe armare i reggiseni di sassi per tirarmeli appresso)

Quando ero intelligente la pensavo diversamente.

Adesso a 28 anni io mi voglio sposare con il veterinario bello, gentile, con la faccia buona,  con una voce a cui le mie gambe rispondono facendo giacomo giacomo, amante degli animali, alto, spalle larghe. E mi interessa che sia laureato solo perché maneggia il mio micio, mica per niente.

(nei miei sogni il veterinario bello, gentile, con la faccia buona,  con una voce a cui le mie gambe rispondono facendo giacomo giacomo, amante degli animali, alto, spalle larghe, laureato non aspetta altro che sposare me, chiaramente)