Il Parlamento mauritano ha approvato all’unanimità una nuova legge contro la schiavitù.
Rispetto alla precedente normativa, datata 2009, la definizione del reato è allargata e le pene raddoppiate.
In particolare, tre le dieci forme di riduzione in schiavitù punibili, viene introdotto anche il “matrimonio forzato di una schiava in cambio di contropartita” e varie forme di cessione di un essere umano ad un altro.
Per giudicare questi reati (punibili con il carcere fino a 20 anni) sono inoltre previsti tribunali speciali e le vittime avranno diritto ad assistenza legale gratuita.
La riduzione in schiavitù diviene infine un crimine contro l'umanità, per cui non esiste prescrizione.
Il voto del parlamento arriva però a meno di una settimana dal processo d’appello contro l’attivista antischiavista ed ex candidato presidente Biram Dah Abeid (anche noto come Biram Ould Abeid) e altri due militanti antischiavisti.
Lo scorso 15 gennaio erano stati condannati a due anni per “appartenenza a un’organizzazione illegale”.
Amnesty International aveva definito “politicamente motivato” il processo.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)