Chiariamoci subito: si dice Mauritius, non le Mauritius.
Il plurale riservatelo per le Maldive o le Seychelles, qui stiamo parlando di una sola, grande isola (a est del Madagascar).
Quella del Dodo, per intenderci, un grosso e sgraziato pollo ormai estinto e ora diventato simbolo di Mauritius.Se pensate che qui ci siano solo spiagge bianche e resort di lusso, siete fuori strada: ci sono anche quelli, ovviamente, ma non immaginatevi il classico atollo sperduto in mezzo all’oceano.
Mauritius è un’isola grande (58 km da nord a sud e 9 distretti), con una capitale (Port Louis) e altri centri abitati, foreste, cascate, laghi, musei, mercati, giardini botanici, chiese, templi, campi da golf, ristoranti e locali.
Il che significa che oltre a stare lunghi e distesi al sole, si può andare alla scoperta dell’isola e della sua storia, un miscuglio di etnie, religioni, usi e costumi che si riflettono anche nella cucina, dove si mescolano influenze creole, francesi, indiane e cinesi.
I Mauriziani sono indù per il 52 per cento, creoli e cristiani ortodossi per il 26 per cento, ma non mancano altre minoranze come quella cinese. L’inglese è la lingua ufficiale, tutti conoscono il francese e in molti parlano il creolo, antico retaggio della schiavitù. Lungo la stessa strada si possono trovare chiese cristiane come templi indiani ed è usanza piuttosto comune frequentare luoghi di culto diversi a seconda dell’occasione, perché in molte famiglie il miscuglio di provenienze e religioni è la normalità.
Allo stesso modo, è difficile identificare la cucina mauriziana con una ristretta rosa di piatti tipici: nell’isola del Dodo, infatti, convivono piatti tipici della cucina francese abbinati a ottimi vini europei, zuppe cinesi, portate indiane e la fresca cucina creola (se volete cimentarvi, qui trovate un po’ di ricette tipiche mauriziane).
Nella capitale, Port Louis, c’è il mercato tradizionale, un tripudio di frutta e verdura fresca, spezie, vaniglia e artigianato locale, ma anche svariati ristoranti fronte mare dove assaporare i piatti tipici.
Pronti a partire per un tour culinario dell’isola?
10 cibi deliziosi da assaggiare a Mauritius
1. Vaniglia
Il tesoro nero di Mauritius è la vaniglia: stecche così in Italia non se ne vedono, quindi vi conviene farne scorta. Io l’ho trovata al mercato di Saint Louis, ma è reperibile facilmente in tutta l’isola.
Attenzione però perché si tratta di vaniglia fresca, quindi da consumare piuttosto rapidamente per evitare che ammuffisca,
2. Rum
Ci sono molte varietà di rum a Mauritius, tutte molto buone (io ne ho portata a casa una bottiglia aromatizzata alla vaniglia).
Se vi piace il rum e volete scoprire qualcosa di più della storia dell’isola, fate un’escursione alla Rhumerie Chamarel (questo il loro sito): si trova poco distante dalle Terre Colorate, uno spettacolo naturale di dune, rocce e sabbia con colori che vanno dal rosso all’ocra al giallo al blu.
La Rhumerie organizza visite guidate con degustazione finale per scoprire i metodi di lavorazione della canna da zucchero e la sua trasformazione in uno dei prodotti simbolo dell’isola, il rum.
3. Lychees
I lychees a Mauritius sono un affare serio. E buonissimo.
Li trovate freschi praticamente ovunque, sono molto più grandi di quelli che noi siamo abituati a trovare sugli scaffali del supermercato nel periodo di Natale.
Potrebbe capitarvi anche di assaggiare un vino ai lychees e, benché anch’io all’idea abbia storto il naso, vi assicuro che ho apprezzato moltissimo.
Va da sé che sull’isola abbonda frutta di ogni genere: anguria, mango, cocco, ananas, papaya. Insomma potete sbizzarrirvi.
4. Cucina creola
C’è un posto a Mauritius che vi entrerà nel cuore e rimarrà lì: si chiama Maison Creole Eureka (questo è il sito) e si trova a Moka, cittadina sede dell’Università di Mauritius.
Considerata il cuore della cultura creola, si tratta di una casa coloniale trasformata in museo ed è uno dei pochi esempi rimasti sull’isola a raccontare lo stile di vita creolo attraverso usi e costumi di una famiglia aristocratica.
Oggi dispone anche di camere e di un ristorante che serve la cucina tipica mauriziana. Come la rougaille, una salsa a base di pomodoro, aglio, cipolla, zenzero.
5. Pollo al curry
Ho avuto la fortuna di entrare nella cucina di un resort (per la precisione il Troux aux Biches) e chiedere a uno chef mauriziano di insegnarmi una ricetta tipica dell’isola ma replicabile anche in Italia.
Il risultato è un buonissimo pollo al curry (vi ho scritto qui la ricetta), saporito e aromatico, fresco grazie alla presenza dello zenzero, speziato ma non troppo.
Il curry è una spezia molto usata nella cucina mauriziana: lo troverete in molti piatti, sia di carne che di pesce.
6. Te
A Mauritius ci sono moltissime piantagioni di te: la marca più diffusa è Bois Chéri (è possibile visitare l’azienda, con degustazione al termine del giro), reperibile praticamente ovunque.
Ci sono aromatizzazioni diverse e la più tipica, ça va sans dire, è quella alla vaniglia!
7. Pesce
Essendo un’isola, a Mauritius troverete pesce e crostacei in grandi quantità, cucinati in molti modi diversi a seconda che abbiate voglia di cucina cinese, francese o creola.
Spesso non avrete nemmeno l’onere della decisione perché tutte le tradizioni gastronomiche convivono in un unico piatto!
8. Zucchero
Non solo zucchero di canna, ma anche rosso muscovado, grezzo e melassa: Mauritius è l’isola dello zucchero, ne troverete di tutti i tipi.
Sfogatevi, assaggiate, degustate, provate: scoprirete che esiste un mondo intero oltre al classico pacco bianco candido che si acquista di solito al supermercato.
9. Spezie
Curry, zenzero, coriandolo, vindaye (salsa tipica di Mauritius, di origine indiana, ottenuta mescolando mostarda in grani, aglio, zenzero, peperoncini verdi, aceto e cipollotti): l’isola è un crocevia di sapori e tradizioni culinarie molto diverse tra loro, dove le spezie hanno un ruolo da protagonista.
10. Cucina cinese
Dal bol renversé (zuppa di gamberetti, tagliatelle e pollo) allo youm koumg (piatto a base di cocco e frutti di mare) la cucina mauriziana ha molti piatti ereditati da quella cinese: assaggiate tutto, si tratta di specialità rivisitate lontanissime dall’idea di cucina cinese che abbiamo in mente in Italia.