“Maurizio Bottarelli: Figure. I lenti ricercari della pittura”

Creato il 17 gennaio 2016 da Ambrogio Ponzi @lucecolore


Maurizio Bottarelli (Fidenza, 1943) è tornato nella città natale con una mostra, che il Comune ha promosso in due suoi spazi pubblici, che illustra da un canto, per scelti esempi, la sua antica vocazione paesaggistica, e dall'altro documenta un ciclo di lavoro recentissimo, incentrato sul tema della figura e in particolare di 'Teste' che sono specchio d'una condizione umana di lacerata e dolente, e pur tuttavia ostinatamente orgogliosa di sé. Le 'Teste' riprendono peraltro anch'esse - analogamente ai paesaggi - un filo tematico affrontato già ai suoi albori di pittore, dati nella Bologna dei primi anni Sessanta del secolo scorso, ove vigila autorevole la personalità critica di Francesco Arcangeli, e domina il modo pittorico da lui propugnato dell'ultimo naturalismo, versione padana di quell'informale che governa le sorti della pittura europea. In quell'alveo di cultura visiva Bottarelli cresce, dando vita a una pittura sempre in bilico fra rappresentazione dell'esistente e sua trasfigurazione, tesa fra splendore e dolore, fra immanenza e sogno. Su questa strada Bottarelli ha disteso per lunghi decenni una pittura coinvolta e drammatica che gli ha procurato una salda notorietà internazionale, confermata dalle numerose occasioni espositive europee degli anni più recenti, oltre che dall'attenzione critica, tra gli altri, di Francesco Arcangeli, Andrea Emiliani, Roberto Tassi, Paolo Fossati, Pier Giovanni Castagnoli, Fabrizio D'Amico, Walter Guadagnini e Claudio Cerritelli.
Alcune opere nel loro spazio espositivo