La pioggia di commenti sulla rete moltiplicano gli effetti di quello che viene scritto in un crescendo di illazioni e supposizioni che ricordano il vecchio gioco del telefono senza fili, dove in cerchio veniva pronunciata una parola nell’orecchio della persona vicina ed arrivava, al termine della catena, una parola molto peggiore. C’è in giro troppa gente dalla digitazione veloce e dal cervello lento.
Alla mia età una delle cose che ho capito è che quasi mai la velocità è un buon sintomo. Tante volte maschera il vuoto che si staglia dietro alle parole espresse in libertà.
Invece bisognerebbe essere interessati a fare politica, nel senso nobile del termine: mettersi in gioco, caricarsi delle scelte, rendersi responsabili.
Il ruolo di controllo e di verifica delle persone che coprono incarichi pubblici, da parte dei cittadini, risulta indispensabile ma la “creanza” che significa rispetto, educazione, attenzione all’altro, risulta altrettanto indispensabile per poter cercare di costruire condizioni che ci permettano di vivere meglio dove abitiamo.
Questo non toglie che se ci sono situazioni da denunciare, anche alla Magistratura, ci si attivi come ho fatto in passato e continuo a fare oggi.
Maurizio Carbonera
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