Vi abbiamo parlato delle disavventure relative alla nostra casa in affitto. In effetti c’erano tanti motivi per scappare via e diciamo che l’ultimo periodo, quando sono entrati in scena Bonny e Messalina, ci siamo dati da fare a cercar casa! Però quella casetta non era solo divani sgarrupati con imbottitura mancante (che se ti lanciavi anzichè adagiarti rischiavi di farti partire il coccige), mobili (!?) mangiati dai tarli, sedie che abbiamo dovuto impagliare nuovamente, armadi che cadevano a pezzi, maniglie che ti rimanevano in mano, umidità, spifferi… alla fine ci siamo divertiti, tra un’ imprecazione e una risata, e qui di seguito vi illustrerò alcuni simpaticissimi scherzi del Dejavu, magari vi saranno d’ispirazione.
Apri quella porta!
Vi abbiamo parlato già dei lucernari? Siccome la casa era esposta malissimo il padrone di casa o chi per lui aveva deciso di dotare le stanze da letto e il bagno di lucernari in alto sulle pareti. Sì, anche il bagno.
Ora, dovete sapere che io ho una fissazione: quando mi pulisco le orecchie voglio privacy. Nessuno mi deve vedere. Non lo so perchè. Probabilmente non voglio condividere la mia sorpresa nel tirar fuori pezzi di bottarga dal mio canale uditivo, sta di fatto che se vado in bagno per altri motivi non mi chiudo a chiave. Ma se devo pulirmi le orecchie… sì.
Questa cosa a Max proprio non andava giù… Dopo aver tentato invano di farsi aprire la porta del bagno, bussando, minacciandomi di compiere atti indicibili… a un certo punto sento dalla camera affianco al bagno dei rumori… qualcosa simile a un capitombolo. Esco, mi affaccio, e trovo il mio ragazzo piantato per terra sotto una pila di scatoloni nel tentativo fallito di arrivare al lucernario per potermi spiare da lassù. Da lì avrei dovuto capire tante cose… ma invece!
Una serata pulp
Una sera si era alle prese con il congelatore del frigo, che come di consueto aveva risucchiato nella sua coltre di ghiaccio lo spezzatino della nostra cena. Io stremata dopo aver tentato di staccare pezzi di stalattiti che manco alle Grotte di Castellana… chiamo il Dejavu in soccorso.
“ci penso io” – mi dice armandosi di martello e scalpello da geologo.
“stai attento madò… che il ghiaccio è tagliente!” – esclamo.
Dopo un po’ mentre io ero altrove affacendata sento delle urla dalla cucina. Mi affaccio e trovo il mio ragazzo che si tiene il braccio insanguinato…
“madò non voglio guardare!! non voglio guardare! non voglio guardare!” – sì, devo dire che io alla vista del sangue sono proprio lucida.
Lui intanto si contorce dal dolore… io prendo coraggio e mi avvicino. Fintanto che mi accorgo che quel simpaticone del mio ragazzo si era versato sul braccio e sui vestiti una bottiglia di ketcup.
Nudi d’autore
Questo è il top degli scherzi che caldamente suggerisco, specialmente se abitate in appartamenti in città, magari con le finestre che si affacciano sulla strada.
Una sera si stava per andare a letto e io come di consueto stavo pensando all’igiene delle mie orecchie chiusa a chiave nel bagno. Quando esco, trovo tutta la casa al buio. “Vorrà farmi uno scherzetto” penso ormai avvezza alla creatività del mio ragazzo. Lo chiamo e lui mi risponde di cercarlo. “oh…. nascondino!”
Non passano 3 secondi che vedo la sua ombra dietro la tenda della camera da letto: ignudo come mamma l’ha fatto, nel buio della camera ma illuminato completamente dal lampione del cortile dietro di lui. Lo individuo e lo canzono… e lui: “Ma mi vedi?” mentre intanto mi avvicino. “Certo che ti vedo! E mi sa che non sarò l’unica se rimani sotto la luce del lampione oh genio!”
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