di Wes Ball
con Dylan O Brien, Kaya Scodelario
Usa, 2014
genere, fantascienza, avventura
durata, 114'
"Maze Runner" infatti altri non è che l'ennesima replica di una serie di epigoni che, sulla scia della saga tratta dai libri di Suzanne Collins, raccontano - con le forme del cinema di fantascienza e d'avventura - di mondi futuribili e possibilmente distopici, dominati da sovrastrutture, umane e artificiali, che si propongono come una versione aggiornata e corretta del grande fratello Orwelliano. Un Leviatano a cui, qui come altrove, si oppone un gruppo di giovanissimi che per ragioni sconosciute è costretto a vivere all'interno di una radura circondata da mura invalicabili, e da un labirinto popolato da crudeli creature, i pericolosi Dolenti. Privi di memoria ma rinfrancati in termini d'intrapendenza dalla fermezza di Thomas, deciso a scoprire la verità sul perchè di quella condizione, i ragazzi si troveranno invischiati in una serie di avventure e di scoperte che cambieranno per sempre la loro vita.
Una mancanza di alternative che ormai appartiene in maniera strutturale al cinema per ragazzi, e che però "Maze Runner" riesce ad allineare ad una sobrietà generale che rispecchia tanto la messinscena, minimale nella costruzione di ambienti ridotta all'osso e spesso scarsamente illuminati, quanto nell'uso degli effetti speciali, sgargianti solo quando si tratta di sciorinare le crudeli possiblità dei guardiani del labirinto. In questo senso lo spettacolo del film risulta quasi tradizionale e quindi, pur con tutti i limiti imposti dal cinema blockbuster, piuttosto verosimile. Così, se il giudizio complessivo sull'operazione lo si potrà dare solo al termine del suo corso (la seconda parte della saga è già in fase di produzione) le premesse poste in essere da questo primo episodio, insieme ai retroscena messi in campo nelle scene finali, lasciano ben sperare.