Continui pensieri affollano la nostra mente, si insinuano naturalmente nel nostro cervello anche quando cerchiamo di non pensare a nulla.
Tutti i pensieri che facciamo in maniera più o meno consapevole sono utili? Cos’è il Dialogo Interno o Self-Talk? E come si fa a trasformare il Dialogo Interno in un forte alleato?
Continui pensieri affollano la nostra mente, si insinuano naturalmente nel nostro cervello anche quando cerchiamo di non pensare a nulla.
Tutti i pensieri che facciamo in maniera più o meno consapevole sono utili? Cos’è il Dialogo Interno o Self-Talk? E come si fa a trasformare il Dialogo Interno in un forte alleato?
Cos’è il dialogo interno?
Dalla definizione riportata dal nostro trainer Alberto Biffi si può definire Dialogo Interno “qualsiasi auto-affermazione o pensiero su di sé.”
Si potrebbe credere che un pensiero, in quanto tale, sia frutto di ragionamenti razionali e consapevoli: e invece non è affatto così. Il dialogo interno che continuamente si svolge dentro di noi è spesso un flusso di pensieri caotico, influenzato dalle emozioni e molto spesso anche dannoso verso noi stessi.
Le autoaffermazioni che enunciamo dentro la nostra mente possono (e hanno bisogno) di essere controllate, gestite e indirizzate perché si trasformino in un esercizio positivo volto all’auto-consapevolezza e miglioramento.
DIALOGO INTERNO: LA TECNICA PER RENDERLO NOSTRO ALLEATO
Il nostro cervello ci mette alla prova e spesso il dialogo interno parte dalla considerazione di aspetti negativi. Concentrarsi su ciò che non vogliamo accada, pensare all’eventuale errore che potremmo commettere aumenta le probabilità che si verifichi.
Inoltre il dialogo interno negativo facilmente induce ansia, panico, nervosismo, paura: stati d’animo e sensazioni che a loro volta inficeranno sicuramente la nostra prestazione.
Questo dialogo interno pericoloso può essere bloccato e controllato, cioè trasformato in dialogo interno positivo e motivante in 4 passaggi:
- RICONOSCERE: riconoscere il pensiero negativo che spesso fa leva su ancoraggi di eventi passati o schemi ricorrenti;
- VALUTARE: definire con se stessi quel pensiero come nocivo e negativo e autoaffermare uno STOP
- MODIFICARE: destrutturare il dialogo interno e inserire termini ed espressioni positive per ritrovare la concentrazione focalizzandosi sul momento specifico
- ELABORARE STRATEGIA: considerare l’obiettivo aiuta a mantenere il dialogo interno positivo e focalizzato
Queste semplici fasi richiedono esercizio e allenamento perché si rivelino davvero efficaci: comportano infatti un lavoro profondo con se stessi che non si limita ad una ripetizione di frasi del tipo “Sono forte, sono forte”, “Ce la faccio”: senza consapevolezza queste frasi facilmente scivolano via causando ulteriore frustrazione.
Dialogo interno ottimale: le 5 caratteristiche
Il dialogo interno per essere posi
tivo e funzionale deve avere 5 caratteristiche:
1_ deve riguardare il PRESENTE, il momento circoscritto
2- deve essere RAZIONALE
3_ deve riguardare la REALTA’
4_ deve essere UTILE
5_ deve essere TEMPORANEO, valido per la specifica circostanza
Il dialogo interno ottimale con le 5 caratteristiche sopra riportate è funzionale alla concentrazione, cioè alla capacità
di esercitare uno sforzo mentale intenzionale sulla cosa più importante nella data situazione.
Che sia richiesta una concentrazione ampia (interna o esterna) o una concentrazione stretta (interna o esterna) sicuramente il dialogo interno positivo e consapevole è il punto di partenza imprescindibile per concentrarsi e ottenere una performance ottimale e/o utile al miglioramento.
QUESTION TIME!!
E tu come ti parli?
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Secondo la tua esperienza con il tuo dialogo interno, tra le 5 caratteristiche del dialogo positivo qual è quella che ti richiede un impegno maggiore per essere messa in pratica?
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Ti capita più spesso di usare il dialogo interno prima, durante o dopo una performance? Per te hanno tutti la stessa valenza?
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Quale momento/dialogo interno preferisci o ti è più utile?