Magazine Cucina

∞ Meat Free Monday: La ribollita - ovvero come i contadini ci insegnano, non si butta via niente.

Da Thewalrus

∞ Meat Free Monday: La ribollita - ovvero come i contadini ci insegnano, non si butta via niente.

Ribollita - The Walrus

Benvenuti al primo appuntamento con le ricette del MFM! E che è il MFM? Si tratta di Meat Free Monday, il progetto di sir Paul McCartney and Family per un mondo migliore. Ovvero, se tutti quanti non mangiassimo carne almeno una volta alla settimana il nostro ambiente (oltre alla nostra salute)  godrebbe di un enorme giovamento.
Il progetto è sostenuto oltre che dalla vedove di Lennon (Yoko Ono) e di Harrison (Olivia Arias) anche da altri nomi dello star system tra cui Bryan Adams, Alec Baldwin, Jeff Beck, Sheryl Crow, Doris Day, Dylan Jones, Kelly Osbourne, Gwineth Paltrow and more...
Sul sito del MFM, oltre a un simpatico messaggio del nostro baronetto e a innumerevoli foto dello splendido in compagnia delle altrettanto talentuose e splendide figlie Mary e Stella, trovate le ricette della compianta Linda e moltre altre provenienti da ristoranti e personaggi famosi. Ho notato però che molte ricette facevano uso di latticini così mi sono sentita in obbligo da brava beatleasiana nel dare il mio supporto concreto al MFM con ricettine vegetariane senza latte e di ispirazione italiana.
Dunque da oggi per i lunedì a seguire vi allieterò con ricettine italiane semplici in modo che tutti quanti si possa supportare questa bella iniziativa con il mio motto: massima resa e minimo sforzo!

∞ Meat Free Monday: La ribollita - ovvero come i contadini ci insegnano, non si butta via niente.

The Walrus Cooking Experience supports MFM

La ricetta di oggi è la ricetta della classica ribollita toscana. Siamo in tempi di crisi, e in tempi di crisi non si butta via niente. Anzi le buone verdure della nostra terra e del buon pane raffermo posso dare vita a uno dei piatti più buoni che abbia assaggiato in questo periodo, la classica, tradizionale, ribollita. Piatto che nasce già vegano in terra toscana, un misto di pane, verdure e legumi creato per "riciclare" con arte le verdure avanzate e in grado di riuscire a dare sostanza e nutrimento ai contadini.
Non essendo toscana mi sono dovuta documentare un po' su internet e ho preso spunto da varie ricette, quella che mi sembrava più adatta è tratta dal sito Ribollita.net (appunto), ma ho tratto diversi spunti anche da Butta la pasta e Giallo Zafferano.
Ma ecco a voi la ricetta della mia ribollita!
Ingredienti- pane raffermo (meglio quello toscano senza sale, ma dato che si tratta di una zuppa di recupero quello che c'è in casa va più che bene),- 200 g. di cavolo nero (possibilimente toscano!),- 150 g. di biete,
- 2 patate,
- 1 carota,
- 1 zucchina,
- 1 scalogno,
- qualche cucchiaio di passata di pomodoro,
- 1 l. di brodo vegetale (vi prego usate il granulare biologico, fatelo per la vostra salute),- sale, pepe nero, timo (io non ce l'avevo ho usato direttamente il Flor de sel aromatizzato mediterraneo)
- 1 confezione di fagioli cannellini precotti o, se vogliamo fare le cose come si deve, circa 300 g di fagioli cannellini lessati
Dicesi "ribollita" perché questo piatto viene bollito due volte. In pratica si tratta di una zuppa fatta con le verdure che poi il secondo giorno veniva fatta ribollire aggiungendo fagioli e pane, questo per renderla comunque sostanziosa e per non buttare via niente. Ecco, impariamo dai nostri nonni queste pratiche che male non ci fa.
Comunque il procedimento è il seguente. Lavare bene e tutte le verdure, tagliare biete, cavolo, patate e zucchina a pezzetti grossolanamente. Prendere una pentola molto alta e fare un soffritto con  olio e scalogno. Poi aggiungere le verdure (tranne cavolo e fagioli), lasciar sfrigolare bene e poi aggiungere  anche il cavolo e infine la passata di pomodoro. Dopo qualche minuto copriamo con abbondante brodo e facciamo cuocere per circa un'ora.
A questo punto è il momento di "ribollire" il piatto. Aggiungiamo i cannellini, una metà della quantità sotto forma di purea passata al minipimer, l'altra metà invece lasciata intera. Portiamo a bollore e facciamo cuocere fino alla consistenza desiderata, aggiungendo qualche cucchiaio di passata di pomodoro, sale, pepe e timo.
Quando la zuppa sarà bella densa possiamo servirla su delle fette di pane, cosparsa di pepe nero e di scalogno (la ricetta originale parla di cipollotto). Ovviamente è molto più buona mangiata il giorno successivo. L'ideale sarebbe farla riposare una giornata in una terrina alternando le fette di pane alla zuppa e poi gustarla il giorno dopo prelevandone solo la quantità necessaria.
Una vera delizia, facile ed economica.
Buon appetito! Buon MFM!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :