PC
TESTATO SU
PC
Genere: Azione, Piattaforma
Sviluppatore: Slak Games
Produttore: Plug In Digital, Tekneo
Distributore: Digital Delivery
Lingua: Inglese
Giocatori: 1
Data di uscita: 15/04/2014
Se in Matrix e in Terminator sono gli uomini a dover cercare la salvezza dall’egemonia tirannica di alcune macchine spietate, in Mechanic Escape sono dei televisori a doverla spuntare contro i macchinari spietati. Questi, segregati all’interno di una fortezza, dovranno scappare per andare alla ricerca dei propri simili e tutelarsi dall’estinzione della specie. Mechanic Escape è un platform di sviluppo completamente indipendente che mette a dura prova i riflessi del giocatore, ma soprattutto la sua pazienza. Ben quattro i mondi da visitare, ognuno diviso in venti livelli pieni di trappole e di nemici pronti a fagocitarci al minimo errore commesso, oltre che ben caratterizzati dal punto di vista estetico. Curiosi di saperne di più?
Il protagonista del titolo, Mech, è costretto ad attraversare questi livelli obbligatoriamente tutto d’un fiato, dato che durante la percorrenza di ognuno di questi non ci sono checkpoint, quindi in caso di errore con conseguente morte si sarà costretti a ricominciare tutto da capo, senza possibilità di appello. Se i primi livelli vengono risolti in maniera abbastanza rapida e senza troppe difficoltà, con il proseguire dell’avventura questi diventano sempre più impegnativi. Non solo aumenteranno gli ostacoli presenti a schermo, ma verranno introdotti anche particolari dispositivi che cambieranno la direzione della gravità, oppure permetteranno a Mech di oscillare e raggiungere piattaforme altrimenti inaccessibili. Questi dispositivi a volte sono delle vere e proprie armi a doppio taglio dato che se utilizzati con l’errato tempismo, come ad esempio i cannoni, ci potrebbero far andare incontro a morte certa. Tutto questo viene reso ancora più difficile dal fattore morte immediata del personaggio. Mech non ha nessuna barra di energia e nessun potenziamento in grado di renderlo più resistente, quindi ogni minimo errore o contatto con qualche ostacolo equivarrà alla morte del protagonista. Ad ogni fallimento nei livelli ci sarà la comparsa di un “simpaticissimo” segnalino crescente che apparirà ogni volta nella parte bassa a destra dello schermo. Questa statistica, ai fini del punteggio finale del livello, non influenzerà molto la performance, ma di sicuro aiuta a mettere in tensione il giocatore che sarà sempre spinto a far il meglio che può, cercando di superare i livelli con il minor numero di morti possibili o magari in maniera perfetta, impresa davvero molto ardua.
Parlando del punteggio dei livelli di Mechanic Escape, per ottenerne uno sempre migliore bisognerà raccogliere tutti i televisori presenti all’interno di ogni ambiente di gioco. Questi televisori si dividono in due tipologie, quelli piccoli, di cui ce ne saranno cinquanta recuperabili per livello, e grandi, che invece sono solo cinque. Naturalmente l’impresa non è di certo facile, se nei primi livelli il loro recupero sarà abbastanza semplice, man mano che si andrà avanti con l’avventura diventeranno sempre più difficili da raccogliere, anche per via della natura “all in one” di svolgimento di ogni livello. Infatti, rigiocando più volte uno stesso livello, capiterà di lasciarne indietro diversi per la frenesia messa dal gioco, soprattutto nelle fasi più avanzate, e di conseguenza essere costretti a ricominciare di nuovo. Mechanic Escape sotto questo punto di vista si presenta come un titolo che può offrire un’ottima esperienza di gioco a qualsiasi tipo di giocatore, sia quello che vuole completare il prima possibile l’avventura senza troppi intoppi (si fa per dire, dato che un bel numero di morti certe non ve le toglie nessuno!) o a quello che intende collezionare tutti i televisori sparsi nelle ambientazioni. Fattore che rende la longevità del gioco un aspetto in continuo mutamento dato che si adatta completamente all’approccio che avrà il videogiocatore durante tutta l’avventura. Sotto il punto di vista dei comandi, il titolo si presenta molto semplice ed immediato. I movimenti del protagonista possono essere gestiti grazie all’utilizzo delle frecce direzionali della tastiera, anche se per i salti si può anche ricorrere alla barra spaziatrice per ottenere un miglior livello di praticità, soprattutto quando il gioco inizia ad avere un ritmo maggiormente incalzante. Il sistema di comandi risponde in maniera reattiva e non c’è neanche il minimo problema di latenza. Potrebbe capitare, durante l’avventura, di sentirsi afflitti da un’errata sensazione di imprecisione dei comandi che invece è causata dall’incredibile frenesia che porta il giocatore a sbagliare l’attimo in cui effettuare il salto.
Mechanic Escape dal punto di vista tecnico si presenta davvero molto bene considerando la natura completamente indie del progetto. Ogni livello è caratterizzato benissimo dal mondo che si sta affrontando, con tutti gli elementi presenti in primo piano, ricchi di cura e dettagli, mentre i fondali che scorrono sullo schermo sono realizzati con un leggero livello di sfocatura per rendere perfetto il senso di profondità rispetto al giocatore e gli ostacoli presenti. Il comparto sonoro, diversamente da quello grafico, è leggermente meno curato dato che i brani non sono molti, anche se molto orecchiabili e mai noiosi, pur dovendo ricorrere spesso e volentieri a più tentativi per stage.
Mechanic Escape è un titolo non valido, ma molto di più. Un gioco che prende ispirazione dai migliori titoli del genere e li arricchisce con una frenesia ed un livello di sfida molto alto, che riescono a rendere molto interessante un titolo che ad alcuni potrebbe risultare come poco originale. ZVOTO 8.5