Tradotto: è una cessione strategica a prezzi interessanti (il titolo Ei towers da metà ottobre è cresciuto di oltre il 50%) che non dovrebbe servire per ridurre il debito e solo in parte potrebbe essere destinato al recente esborso per i diritti della Champions league, già indirettamente 'coperti' da un recente finanziamento bancario. Più facilmente Mediaset guarda alla pay tv: è in corso di definizione la nuova società che raggruppi le attività nel settore, così come sono in corso i colloqui con Telefonica per definire il futuro della spagnola Digital plus.
È una fase nella quale tutto può succedere, ma possono servire soldi per costruire contenuti utili a una piattaforma internazionale. Per adesso comunque si deve concludere il facile collocamento di una società che genera 33 milioni di utili l'anno (2013) e soprattutto mostra una redditività elevatissima (l'ultimo margine operativo lordo è il 45% dei ricavi).
Mediaset è arrivata al 65% dopo che Alessandro Falciai, fondatore di Dmt che si è fusa in Ei Towers, nell'ottobre scorso ha venduto le sue quote e l'attuale 'accelerated bookbuilding' si è svolto tra i 40,15 euro del prezzo minimo (che equivale a uno sconto di quasi il 6% sull'ultima chiusura di Borsa) e i 42,65 euro di massimo, per un incasso tra i 283 e 301 milioni.