A farci capire meglio quali saranno i contenuti che verranno inseriti in questo ulteriore spazio ci pensa Andrea Secchi che su ItaliaOggi definisce meglio i contorni dell'operazione:
"Mediaset (o meglio Elettronica Industriale, la società del gruppo che detiene i multiplex), nel rivolgersi all’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella, ha presentato alcuni impegni «senza termine»: il nuovo mux non conterrà nuovi canali in chiaro, così da non alterare gli attuali equilibri del mercato televisivo e in particolare di quello pubblicitario. Così come non potrà contenere nuovi canali «time shifted», ossia ritardati di uno o due ore rispetto alla programmazione tradizionale, cosa che porterebbe ancora una volta alla moltiplicazione degli spot (trasmessi due volte). Potrà invece contenere versioni in Hd e in Dvb-t2 (il digitale terrestre di nuova generazione) dei canali già esistenti in contemporanea (simulcast) oppure canali a pagamento del gruppo, anche nuovi, perché nel mercato della tv pay la quota del Biscione è limitata. Via libera inoltre ai canali di terzi, e questa volta non importa se pay o free. Mediaset si è anche impegnata a non fare il gioco delle tre carte con gli altri multiplex: se un canale viene spostato da uno dei mux preesistenti verso il nuovo (il mux 3), lo spazio liberato non potrà comunque essere utilizzato per aumentare l’offerta free."
Articolo di Simone Rossi
per "Digital-Sat.it"
(twitter: @simone__rossi)