Secondo alcuni ricercatori dell'Università di Ferrara, lo scopo del lavoro qui descritto era quello di indagare sulla possibilità di valutare l'impulso giugulare venoso (JVP) tramite un'apparecchiatura ecografica (US). Tre giovani soggetti sani sono stati sottoposti ad una ecografia B-mode della vena giugulare interna (IJV) per acquisire una sequenza ecografica nel piano trasversale. Su ogni ecografia acquisita, è stato tracciato manualmente il contorno della IJV, e sono stati misurati sia la sezione trasversale (CSA) che il perimetro. Il set di dati della CSA rappresenta il diagramma ecografico giugulare (USJD). E' stata confrontata la forma d'onda ( waveform) della distensione arteriosa dei soggetti con il suo USJD. La correlazione tra la CSA e il perimetro è stata valutata durante il ciclo cardiaco per verificare la distensione della IJV. Per ogni soggetto, è stata registrata una breve sequenza ecografica di alcuni secondi, e il USJD ottenuto, presenta un funzionamento periodico. Inoltre, per tutti i soggetti, la CSA è risultata essere correlata con il perimetro (coefficiente di Pearson, R >0.9), indicando che la IJV in posizione supina è distesa. Sono stati confrontati 390 contorni tracciati manualmente della sezione trasversale della IJV con corrispondenti valori calcolati semi-automaticamente da un algoritmo sviluppato in-house. Per tutti i soggetti, la sensibilità, specificità e accuratezza sono state rispettivamente circa del 95%, 85% e 90%. Gli autori hanno trovato che può essere ottenuto un diagramma che riflette il JVP mediante l'analisi di una sequenza ecografica B-mode della IJV; tale diagramma può costituire una nuova metodologia per valutare la funzionalità della IJV.
Fonte: http://www.umbjournal.org/article/S0301-5629%2815%2900026-5/abstract
COMMENTO:Derivare l'impulso giugulare probabilmente è la manovra più difficile in medicina. È un indice fondamentale per le diagnosi di numerose malattie cardiologiche e polmonari. Se non si riesce a determinarlo clinicamente occorre fare manovre molto invasive come il cateterismo giugulare. Questo studio dimostra la possibilità di derivarlo non invasivamente attraverso un'analisi di un filmato ecografico di cinque secondi.
Durante il prossimo congresso di Napoli ( http://isnvd.org/d/Napoli ) della Società Internazionale per le Malattie Neurovascolari ( ISNVD) verranno presentati in anteprima dal prof. Zamboni i primi risultati dell'applicazione nel campo neurovascolare di questa importante novità diagnostica.