Il messaggio di Erdoğan è arrivato in un contesto prestigioso e solenne, quello del ventiduesimo meeting annuale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Ebrd, nell'acronimo inglese), che si è tenuto a Istanbul l'10 e 11 maggio. Oltre che delle attività della banca, della Turchia come "storia di successo", dell'andamento dell'economia globale attraverso panel di esperti, nella due-giorni in riva al Bosforo si è parlato anche dei Paesi "Semed" (i paesi del Mediterraneo meridionale e orientale), che sono stati - attraverso la partecipazione dei primi ministri di Tunisia, Giordania ed Egitto - gli ospiti d'onore della cerimonia inaugurale. Questi tre Paesi e il Marocco, infatti, dallo scorso autunno - e in attesa di diventare quanto prima membri a pieno titolo - hanno acquisito lo status di "potential recipient country" e hanno cominciato a beneficiare dei finanziamenti e dell'assistenza tecnica dell'Ebrd. Per la banca con sede a Londra è una vera e propria rivoluzione, visto che è stata creata nel 1990 con l'obiettivo di favore la transizione delle repubbliche ex sovietiche e delle ex "democrazie popolari" dell'Europa orientale, dall'autoritarismo e dal dirigismo alla democrazia e all'economia di mercato.
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