Meduse: cosa fare in caso di contatto

Da Francescamammedelpiceno @MammeDelPiceno

A dispetto del loro aspetto elegante e sinuoso, le meduse possono rappresentare un fastidioso pericolo per i nostri bimbi. Ecco qualche consiglio su cosa fare in caso di contatto con questi affascinanti animali marini, composti per lo più di acqua e capaci di irritare la nostra pelle.

Innanzitutto occorre precisare che la medusa non punge, né morde. Sono invece i suoi tentacoli e più precisamente la sostanza urticante che emettono a causare irritazioni cutanee dolorose, gonfiore e arrossamento. Anche se non si è sfiorati dalla medusa si può comunque avere fastidio in quanto basta solo entrare in contatto con il liquido urticante che libera attraverso i suoi filamenti.

Un forte bruciore e dolore sono le prime sensazioni che si provano appena si entra in contatto con la medusa. Subito dopo la pelle si irrita, diventa rossa, e compaiono piccoli pomfi (rigonfiamento della cute), tipo orticaria. Solo dopo 10-20 minuti la sensazione di bruciore comincia ad attenuarsi e di seguito si avverte un intenso prurito.

Se al nostro bambino capita di fare questo incontro spiacevole occorre:

  • tranquillizzarlo e farlo respirare normalmente
  • farlo uscire dall’acqua il prima possibile
  • verificare che non vi siano parti di medusa rimaste attaccate alla pelle e, nel caso, eliminarle delicatamente con le mani
  • se non si dispone di medicamenti, può essere utile far scorrere acqua di mare sulla parte interessata per tentare di diluire la sostanza tossica non ancora penetrata
  • se si è muniti di un Gel astringente al cloruro d’alluminio (utile anche per le punture di zanzara) si procede alla corretta medicazione. Il Gel ha un’immediata azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine.
  • in mancanza di questa pomata, si può usare una crema al cortisone anche se ha un effetto più ritardato (entrano in azione dopo 20-30 minuti dall’applicazione), cioè quando il massimo della reazione si dovrebbe già essere spenta naturalmente.

Evitare di grattarsi o di strofinare la sabbia sulla parte dolorante. E non usare medicazioni estemporanee con ammoniaca, aceto, alcool o succo di limone: peggiorerebbero la situazione.

Se immediatamente dopo il contatto, la reazione cutanea si diffonde e compaiono difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione e disorientamento, chiamare il 118 e spiegare di cosa si tratta: si riceveranno le istruzioni sul da farsi in attesa che arrivi il personale di Pronto Soccorso.

L’area di pelle colpita dalle meduse rimane sensibile alla luce solare e tende a scurirsi rapidamente. Per evitare che la pelle si macchi, è bene evitare pomate antistaminiche e occorre tenere coperta, o ben protetta da uno schermo solare, l’area colpita, fino a quando la reazione infiammatoria non scompare (non più di due settimane).

Fonte e approfondimenti: www.ospedalebambinogesu.it

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