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Meeting di Rimini, aperta un’indagine per truffa: sequestrati beni per oltre un milione di euro

Creato il 12 dicembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

L’11 dicembre il vaticanista Andrea Tornielli ha dato notizia, sempre su Vatican.insider, dell’indagine per truffa aperta dalla Guardia di Finanza sul meeting di Rimini. Naturalmente la notizia è uscita anche sulle agenzie di stampa, come l’Ansa.

uno dei meeting di Rimini

uno dei meeting di Rimini

Si tratta di una Fondazione, un tipo di ente che gode di eccessiva autonomia e privatezza, a nostro avviso. Comunione e Liberazione resta nella bufera, le inchieste sono molte. Di Formigoni si continua a parlare, per il caso di Trenord, per il suo confessore don Inzoli – sempre che si chiarisca questo rapporto di fiducia che sarebbe giunto fino ad amministrare il sacramento, ed è esploso anche il caso della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, che sostiene che l’ipotesi d’accusa e soprattutto il sequestro è eccessivo e spropositato.

Dunque il sistema di Comunione e Liberazione è sempre più in difficoltà. Anche il Meeting di Rimini viene violato. E nello stesso tempo rialza la testa Azione Cattolica, che rilancia l’impegno politico, come afferma il Nuovo Torrazzo di Crema, in un articolo del 3 dicembre. Dunque si può forse pensare che in Lombardia, prima delle elezioni, anche le associazioni cattoliche inevitabilmente riflettano sul da farsi. Azione cattolica ha alcuni esponenti di rilievo nel Pd lombardo e in quello cremonese. E qualcosa di serio da dire, parlano di impegno politico dei cattolici.

Qui sotto riporto il testo di Andrea Tornielli.

La Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, l’assise di Cl che si tiene tutti gli anni a Rimini, avrebbe fatto figurare nei bilanci perdite fittizie, spalmando quote dei ricavi su società collegate, per richiedere e ottenere contributi pubblici a cui altrimenti non avrebbe avuto diritto. Questo, almeno, in base ad una indagine del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza e dalla magistratura riminese, che oggi ha portato anche a un sequestro preventivo di beni per oltre un milione di euro. L’ipotesi di reato è truffa aggravata per il conseguimento di erogazione pubbliche.

Sono indagati un amministratore, il direttore generale ed il responsabile amministrativo della Fondazione in quanto – secondo l’ipotesi accusatoria -, a vario titolo, hanno avuto responsabilità sia nella ideazione che nella realizzazione del disegno che avrebbe permesso al Meeting di ottenere le

contribuzioni illecite. L’ente è stato, inoltre, segnalato all’autorità giudiziaria per responsabilità amministrativa.

La fondazione Meeting avrebbe utilizzato – è stato spiegato dalla Guardia di Finanza – rapporti commerciali con alcune società caratterizzate dal comune riferimento culturale al movimento di Comunione e Liberazione, controllate dalla Associazione Compagnia delle Opere di Milano, per tarare il proprio bilancio e far figurare perdite, e giustificare così l’erogazione di contributi pubblici.

In serata è stato diffuso un comunicato della Fondazione Meeting. «L’ipotesi di reato – si legge nella nota –  è per noi infondata, così come è sproporzionata la misura del sequestro preventivo della somma ipoteticamente ricevuta in modo irregolare, che oltre tutto rappresenta solo una minima parte del bilancio del Meeting. Nella sua storia ultra trentennale  -prosegue il comunicato – il Meeting ha sempre operato con la massima trasparenza e non è mai stato riscontrato alcun tipo di irregolarità nella gestione. Rispetto all’ipotesi di reato contestato siamo certi di aver operato con la massima correttezza, confortati anche da documenti in nostro possesso e già da tempo messi a disposizione nel corso delle indagini. Siamo pronti – conclude la nota – a collaborare ulteriormente con totale disponibilità per il completo accertamento della verità dei fatti».


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