Aiuti allo sviluppo in cambio della disponibilità a riprendersi i migranti espulsi dal Vecchio continente: rischia di essere questa la sostanza degli accordi in discussione a La Valletta, nel corso di un vertice al quale partecipano da questa mattina decine di capi di Stato e di governo dell’Africa e dell’Europa.
Indiscrezioni di stampa confermano che durante l’incontro sarà proposta l’adozione di un piano d’azione che si prefigge di affrontare le cause dei flussi migratori. Nel documento si afferma l’impegno dei contraenti a risolvere i conflitti sub-sahariani, come quelli in Libia, nel Sahel, nell’area del Lago Ciad e nel Corno d’Africa. Allo stesso tempo il piano prevede, a sostegno dello sviluppo delle economie sub-sahariane, uno stanziamento da parte della Commissione europea per un miliardo e 800 milioni di euro.
Il cuore dell’intesa, d’altra parte, è lo scambio tra gli aiuti e la disponibilità ad accogliere i migranti espulsi. Un punto, questo, che alla vigilia dell'incontro non ha mancato di alimentare polemiche. Secondo il ministro senegalese Khadim Diop, "l'Africa non può tollerare doppi standard”. Un riferimento, questo del dirigente, all’idea che in Europa dal Medio Oriente arrivino perlopiù persone in fuga dalle guerre mentre dall’Africa invece essenzialmente migranti economici.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)