Meglio capitoli brevi?

Creato il 06 marzo 2013 da Nicola Nicodemo
Leggevo l'altro giorno un articolo su come gli ebook favoriscano la tendenza a leggere storie più brevi. Non è solo un problema di supporto, ma soprattutto di tempo. Una lettura veloce può essere inserita, nella routine quotidiana, negli spazi di tempo fra un impegno e l'altro, durante la pausa caffè o in metro. Meditando su questo fenomeno, mi sono chiesto se la stessa cosa vale per i capitoli dei romanzi. Meglio capitoli brevi? Qui andiamo oltre la questione degli ebook. Il fatto è che oggi, con tutti gli impegni e le difficoltà della vita quotidiana, leggere un libro di mille pagine è un'impresa davvero difficile. I lettori - e lo constato anche personalmente - si dirigono verso letture ridotte, poche pagine che sappiano intrattenerli e suscitare emozioni. Con gli ebook e i costi dimezzati, si può finalmente optare per racconti e romanzi brevi (In effetti un libro di cento pagine, in cartaceo, a 12 euro è davvero inaccessibile).  La questione è: considerato ciò - e lasciando a parte le questioni economiche - è meglio scrivere capitoli più brevi? Credo ci siano due riflessioni da fare: 1. Il tempo. Se ne facciamo una questione prettamente pragmatica, il lettore durante una pausa caffè riesce a leggere quindici, venti pagine, piuttosto che cinquanta. Con un capitolo di venti pagine, il lettore non rischia di lasciare a metà una scena, perdendo tutto l'effetto di tensione creato. 2. L'aspetto psicologico. Soprattutto per i lettori meno abituali, ma anche per gli altri, trovarsi di fronte a un capitolo di centocinquanta pagine è un deterrente alla lettura piacevole. Per chi, come me, non vuole abbandonare la storia nel mezzo della narrazione, arrivare alla fine del capitolo è d'obbligo. Capitoli più brevi sono uno stimolo alla lettura, perché ne danno una parvenza più semplice, scandita in piccoli passi. Questo gap può essere facilmente superato in altri modi. Non è necessario ridurre all'osso i capitoli. Il testo ne perderebbe di coerenza e di leggibilità. Non bisogna temere di perdere l'attenzione del lettore. Questa è un'eventualità non correlata alla lunghezza dei capitoli, quanto alla perdita dell'interesse Concentrati su questo. Mantieni vivi l'interesse e la partecipazione del lettore. Dieci pagine di descrizioni monotone e noiose sul clima dell'Artico sono molto più "pesanti" di quaranta pagine di azione e suspense.  La lunghezza dei capitoli sarà una scelta personale e dipenderà dalla struttura della storia, dalle esigenze della trama e dal genere del romanzo. Questo, almeno, è quello che penso. E voi? Credete che i capitoli brevi sono più accessibili?

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