La legge in vigore prevede un vitalizio mensile di circa 3000 euro al mese per ogni deputato presente e passato che abbia effettuato almeno un giorno di lavoro.
Tutte le oligarchie difendono i privilegi e quindi non stupisce che la repubblica faccia altrettanto.
La distanza tra il Paese reale e l'istituzione repubblicana aumenta sempre di più, ma la differenza tra il trattamento pensionistico dei cittadini rispetto a quello dei politici è davvero scandalosa. I cittadini per poter percepire la pensione, devono versare contributi per 40 anni, mentre per i parlamentari sono sufficienti 5 anni per percepire un vitalizio, che poi si riduce a 2 anni e mezzo.
Il 21 ottobre 2010 il deputato Antonio Borghesi (IDV) aveva chiesto l’Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori ad adottare ogni provvedimento necessario al fine di prevedere la soppressione immediata di ogni forma di assegno vitalizio per i deputati in carica e per quelli cessati dal mandato parlamentare e, contestualmente, a chiedere ai deputati di comunicare all’amministrazione della Camera l’ente o l’istituto di previdenza al quale devono essere trasferiti i contributi da loro versati per l’erogazione dell’assegno vitalizio.
9/Doc. VIII n. 6/5 Borghesi Mura
Per la cronaca ecco la votazione :
Presenti 525
Votanti 520
Astenuti 5
Maggioranza 261
Hanno votato sì 22
Hanno votato no 498.
N.b
“Se l’On. Borghesi avesse voluto davvero abolire il vitalizio avrebbe dovuto proporre la riforma nella sede preposta, cioè l’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati. Invece ha presentato un semplice “ordine del giorno” in Aula durante la discussione del bilancio”.
Fonte http://www.agoravox.it/Vitalizio-dei-parlamentari.html
Dott Fabio Troglia
fabio.troglia@gmail.com
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