Mela ubriaca al vincotto di fichi... Salento
Da Babette
Sono tornata con i bagagli colmi di vestiti e libri in una Roma assolata e fresca, mio padre alla stazione con i lacrimoni agli occhi che salutava sua figlia come se stesse partendo per la legione straniera. Freccia argento c' ha i sedili scomodi e lo spazio che pare più piccolo, metto sul tavolino i vari libri e documenti per la tesi in modo da darci un'occhio durante il viaggio, non so se hanno tutti aspettato il giorno che partissi io per fare il biglietto, certo è che c'era una fiumana di gente. Accanto a me si siede Vale ballerina di hip hop che si è trasferita nella capitale per inseguire un sogno, parliamo della sua vita, della sua compagnia di ballo, del fatto che gira a volte come una trottola da una città all'altra. Mi dice che studia nel tempo che riesce a ricavarsi, nell'albergo di notte o nelle ore buche, è iscritta all'uni di Lecce, ha appena finito il suo ultimo esame ed ora è in tesi. Vale ha una volontà di ferro e degli occhi pieni di promesse.Parliamo mentre i binari srotolano i giorni vissuti nel Salento, gli ulivi secolari rimangono ancorati vicino alla ferrovia e ci fanno l'occhiolino, mentre la Freccia corre veloce. Parlando, scopriamo di essere dirimpettaie di casa ed è buffo sapere di esserci trovate sul treno, tra tanta gente e a Roma di non esserci mai incontrate. Il viaggio dura un soffio, le 7 ore contratte in un secondo, ci dividiamo un taxi per via dei bagagli pieni di viveri e vettovaglie. Il tassista è romano e chiaccherone, ci parla di Ponza e Ventotene che se ci andassimo, dice, non torneremo più giù, che il mare è bello e gli isolotti meravigliosi. Io e Vale ci guardiamo perplesse, quando nasci nel cuore del Salento, a trenta metri dal mare, da un mare cristallino e verde smeraldo, con una scogliera placida e amabile ed una spiaggia impalpabile e bianca, contornata da gigli di mare ed una luce accecante quando cresci in un posto così non riesci a trovare un'altro posto dove andare in vacanza. Così a me e a Vale ci viene il dubbio che il tassista chiaccherone, fosse un pò ubriaco per pensare che potessimo non ritornare nel nostro Salento, all'ombra delle tarantate e degli ulivi, sotto il cielo caldo di agosto a gustare mille e ancora mille qualità di fichi che sembrano girasoli, sedute su un muretto di pietre, sotto un cielo stellato che ti riempie ed una luna che gioca con la tua mano come per farsi prendere. Ma che gli vuoi dire ad una terra così? ;)
MELA UBRIACA AL VINCOTTO DI FICHI
5 mele renette sbucciate semi di anicezucchero grezzo di cannacannellascorzette d'arancia sotto spiritomarmellata d'aranciavincotto di fichi (o di mosto)
La ricetta è velocissima, prendete 5 mele renette della stessa misura, sbucciatele e toglieteci il torsolo. In un piattino mettete insieme anice, zucchero e cannella e girateci le mele in modo che la mistura di spezie aderisca bene ai controni. Sistemate le tre mele in un piattino, aggiungete un cucchiaino di marmellata d'arancia amara all'interno dell'incavo e sistemate una scorzetta d'arancia all'interno. Sistemate il tutto nel forno a microonde per circa 9 minuti ma dipende molto dalla grandezza delle mele. Una volta cotte servite ogni mela su un piattino a sè e versateci sopra un abbondante cucchiaio di vincotto di fichi.E' sublime.
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