Giungono al terzo album i bolognesi Melampus: l’esordio era avvenuto nel 2012 con “Ode Road”, poi c’era stato “N°7”. I pezzi di Hexagon Garden si fanno ancora più evocativi e avvolti in atmosfere elettroniche (e claustrofobiche), sempre attinenti al dark-rock (la sperduta “Sun” è sintomatica di quanto vado scrivendo). Francesca Pizzo e Angelo Casarrubia provano dunque a dare nuova linfa ad un genere/modello che negli ultimi anni ha trovato parecchi seguaci, pensiamo a parte del carrozzone Sacred Bones o a gente come Night Sins (si ascolti l’esangue “Second Soul”, l’estetica di riferimento è proprio quella), senza però dimenticare mai pose da singer accigliata (PJ Harvey, vien da dire), che fanno capolino nella calligrafica “Poor Devil”, e deliqui chitarristici come nell’ipnotica “Night Laugh”. Il mistero e la sacralità evocati in tutto il lavoro trovano degna espressione nella conclusiva “Pale Blue Gemstone”, come uno sciamano che si auto-infligge una punizione mettendosi di fronte alla tempesta che lo sta per investire. Metafora forte, lo so, ma che serve a far capire meglio a chi legge che non di mero progetto à la page trattasi, ma di probabile canale di sfogo di una sincera passione. Lo comprende pure uno come Luca Sigurtà (Harshcore, Luminance Ratio), che prende per mano “Night Laugh” e le cuce addosso un vestito skinny ed asfissiante (vi ricordate i Matmos più chirurgici?), adatto per unire in un abbraccio “mortale” mondi tra loro distanti. E il cerchio (rimanendo ancora nella metafora) si stringe degnamente.
Noi per un po’ vi offriamo proprio il remix, incluso nella versione tape in uscita per Old Bicycle Records.
Tracklist
01. May Your Movement
02. Poor Devil
03. Second Soul
04. Worthy
05. Simple Man
06. Night Laugh
07. Question #3
08. Sun
09. Pale Blue Gemstone