Melchi, vi racconto una storia.

Creato il 17 luglio 2014 da Gowoman

17 lug 2014

Posted by Tiziana Bilotta

Vi confesso quello che ho fatto nell'ultimo mese: sono stata su un'isola. Non chiedetemi il nome, so soltanto che è un'isola come tante. C'è un vecchio ponte, una piazza, una libreria, e una lunga fila di lampioni che illumina le panchine che costeggiano il lungomare. E su una di queste panchine, siede un vecchio, tutte le sere.

Il suo nome è Melchi e tu lo vedi lì, seduto, da solo, con lo sguardo come perso nel vuoto, e non puoi fare a meno di chiederti dov'è che sta guardando, se è sveglio o sta sognando, magari è in un altro posto, uno di quelli in cui si va da soli e nessuno può seguirti.
Il suo nome è Melchi e lui può raccontarti una storia, una di quelle che ti cambiano, una di quelle che non vorresti ascoltare ma che una volta che hai iniziato, non puoi più andar via come se nulla fosse.
Succede questo quando leggi un bel libro, un libro scritto bene: leggi di un luogo e ti pare d'esserci stata e leggi di persone che ti pare di aver conosciuto davvero. Quindi non chiamatemi matta, semplicemente lasciatevi trasportare, proprio come è accaduto a me, dalle pagine di "Melchi. Vi racconto una storia", un libro scritto da Sergio Schiazzano e pubblicato dalla casa editrice napoletana Graus Editore.

Ora, mettete il caso che siate degli scrittori, mettete il caso che cresciate su un'isola che vi sembra troppo piccola, che vi va stretta, e siate convinti che per trovare la vostra "storia", quella che vi cambierà la vita, quella che vi farà svoltare, quella che pubblicherete e che il mondo acclamerà, dobbiate fuggire via, viaggiare. Andarla a cercare oltre il mare, oltre quella barriera d'acqua e sale che vi impedisce di volare verso il vostro destino. Mettete poi che andiate via, che tocchiate la terra ferma senza trovare ciò che cercate e che siate costretti dalla vita e dalle circostanze a tornare nel luogo che vi ha visto nascere e dal quale volevate scappare. Ma poi, succede che, una sera, proprio lì, incontrate un uomo, un solitario, un disperato, che gli si legge negli occhi che è speciale, che custodisce un segreto che, se raccontato, può farvi male al cuore, che può aiutarvi a trovare la vostra storia da raccontare.
Un uomo che fa paura alla maggior parte della gente, che girovaga di notte, come un sonnambulo, incurante della pioggia, incurante della notte, incurante della gente. Come potete lasciarlo andar via, senza prima essere sicuri che non sia lui quello che stavate cercando da sempre? Ed è proprio quello che il protagonista di questo libro fa, trova Melchi e rincorre lui e il suo passato, desideroso di capire, di scoprire quello che si cela dietro la maschera che tutti, troppo superficiali e indifferenti, gli affibbiano.
Schiazzano è un giovane scrittore, nato ad Ischia, che, con questo libro, riesce a disegnare personaggi credibili e godibili con estrema bravura, lasciandoti dentro la voglia di conoscerli, di continuare a leggere di loro. Riesce a dipingere ogni strada, ogni casa, ogni suo abitante, il mare che si rifrange sulle barche ormeggiate al porto, l'odore salmastro che pervade l'aria, la luce soffusa dei lampioni che riempiono la notte e, soprattutto, la sensazione che c'è sempre, dovunque, una storia che vale la pena d'essere ascoltata.

Vi lascio con un pezzo, tratto dal libro, in cui il protagonista descrive Melchi:
" [...] Melchi era un inquieto, una di quelle persone animate da un irrefrenabile bisogno di libertà. Un bisogno talmente forte da diventare malessere e malattia. Era uno di quei tipi ai quali il mondo non basta, per i quali la realtà è al contempo troppo piccola e troppo grande; uno di quelli che, se solo potessero, partirebbero immediatamente, ma sfortunatamente non hanno la più pallida idea di dove andare, perché per loro non esiste un posto perfetto e sanno che vagherebbero all'infinito come fantasmi, senza una meta precisa. E così finiscono per restare lì dove sono, fermi ed incompiuti".

E adesso, provate a dirmi che non volete conoscerlo anche voi.


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