melissa

Creato il 07 settembre 2011 da Giardinaggio @Giardinaggionet

Cos’è


La melissa è una pianta erbacea perenne che cresce spontaneamente lungo le siepi, alla base dei muri e nei pressi di macerie. Viene anche coltivata in giardino. E’ diffusa in Europa meridionale e nell’Asia occidentale. Può svilupparsi in zone ombrose e fino a 1000 metri di altitudine. Il nome della pianta deriva dal miele, poiché si tratta di una specie da cui le api producono una ingente quantità di miele, anzi si potrebbe dire che è la specie vegetale più mielosa che esista. La melissa appartiene alla famiglia delle Labiate e il suo nome botanico completo è Melissa officinalis L. Viene comunemente chiamata anche Citronella, Cetronella, Erba limona e Fior d’api. La pianta si presenta con fusti ramificati alla base ed eretti che raggiungono un’ altezza da venti a ottanta centimetri. I fiori sono piccoli, bianchi e rosati, anche giallastri in alcune varietà e fioriscono da giugno e settembre. La caratteristica di questi fiori è che presentano un odore simile al limone che scompare quando vengono essiccati. La melissa è una pianta dalla lunga tradizione erboristica, è conosciuta e apprezzata in tal senso fin dall’antichità. Le parti della pianta usate in fitoterapia sono le foglie, ma anche lo stelo fiorito. La pianta si taglia quando è in fiore e va fatta essiccare in un luogo fresco e asciutto.

Proprietà


La melissa è una delle piante più usate e conosciute in campo erboristico. Nel X secolo gli Arabi la consideravano un rimedio contro la tristezza e la malinconia, mentre le suore Carmelitane inventarono l’acqua di melissa che veniva usata dal popolo per ottenere calma e tranquillità nei periodi più critici della vita. La principale azione della melissa si esplica, infatti, a livello del sistema nervoso centrale. Questo effetto è dovuto principalmente alla presenza di un olio essenziale ( linalolo, citronellale, citrale, geriniale) da cui deriva l’aroma della pianta. Altri componenti sono: resine, tannini, flavonoidi e acido rosmarinico. A quest’ultimo si attribuiscono ulteriori virtù officinali. L’olio essenziale della pianta avrebbe inizialmente un effetto eccitante e successivamente un effetto sedativo. Per la sua azione sedativa viene impiegato per trattare i disturbi psicosomatici del tratto gastrointestinale, come dispepsia e dolori di stomaco., ma anche per trattare altri fastidi provocati da irritabilità e nervosismo, quali insonnia e tachicardia. La melissa si rivela utile nei casi di distonia neurovegetativa, cioè disturbi nervosi che si manifestano con somatizzazioni a livello cardiaco e gastrointestinale. Gli effetti sedativi della pianta permettono anche di proteggere la mucosa gastrica da ulcere legate a spasmi dolorosi e ipersecrezione di succhi gastriti da gastriti nervose. Gli estratti di melissa sono stati impiegati anche in soggetti colpiti da bulimia nervosa ( abbuffate di cibo seguite da vomito) come sostanze protettive delle pareti gastriche. L’olio essenziale di melissa, oltre all’azione sedativa , possiede anche proprietà antispasmodiche, antivirali, antibatteriche e antifunghine. Uno studio ha rivelato che un trattamento a base di crema di melissa in caso di herpes delle labbra ne riduce la durata e gli attacchi. L’attività antispasmodica della melissa la rende utile anche in caso di nausea , vomito e dolori di vario tipo ( cefalea, mal di stomaco, dolori mestruali, ecc.). Uno studio ha evidenziato anche che l’acido rosmarinico della melissa interferisce con la produzione dell’ormone tiroideo TSH.

Usi


Per esplicare i suoi effetti benefici la melissa si assume sotto forma di infuso, succo di pianta fresca, polvere ( contenuta in capsule), acqua di melissa e tintura madre. L’infuso si prepara con due grammi di foglie in una tazza d’acqua bollente, da lasciare in infusione per 5 minuti. La dose consigliata è da una a tre tazze al giorno. La dose consigliata del succo di pianta fresca è di un cucchiaio da minestra per tre volte al giorno, mentre l’acqua di melissa prevede una dose giornaliera di sei cucchiai al giorno. La tintura madre di melissa si prepara con la parte aerea fresca della pianta raccolta prima della fioritura. La tintura madre di melissa più efficace è quella idroalcolica. La dose consigliata è di 40 gocce per tre volte al giorno. La dose consigliata per le capsule è di due per due volte al giorno prima dei pasti principali. Per ottenere il massimo dall’assunzione di prodotti a base di melissa si devono utilizzare estratti non più vecchi di sei mesi, perché è probabile che perdano tutto il contenuto di olio essenziale. Gli estratti di melissa si usano anche per applicazioni esterne. Con l’olio essenziale si fanno frizioni per combattere nevralgie, cefalee ed emicranie. Le pomate di melissa si applicano sulle labbra in caso di herpes simplex. A causa degli effetti sulla produzione di TSH, l’assunzione di melissa è sconsigliata per coloro che soffrono di ipotiroidismo e per chi assume ormoni tiroidei.

Costi dei prodotti


Una confezione da 20 bustine di foglie di melissa per tisane, costa circa sei euro; stesso costo per un flacone da 50 ml di tintura madre di melissa. Una confezione di 50 capsule a base di melissa, costa poco più di 14 euro. Un flacone da 100 ml di acqua di melissa costa 15 euro.