Melozzo e l' illusionismo

Creato il 05 marzo 2013 da Artesplorando @artesplorando

Melozzo da Forlì, affreschi basilica della Santa Casa di Loreto

Melozzo degli Ambrosi detto anche Marco Ambrogi (Forlì 1438-1494). Documentato a Forlì dal 1460 al 1464, scarse sono le notizie sulla sua formazione: determinante fu il rapporto con Piero della Francesca, avvenuto intorno al 1465 alla corte di Urbino, ove conobbe il giovane Bramante e i pittori dello Studiolo di Federico. Nelle sue opere (a cominciare dal Cristo benedicente della Galleria di Urbino) Melozzo da Forlì tradusse in forme più facili e umane l'astratta visione di Piero della Francesca. A Roma forse già dal 1475, lavorò come frescante, realizzando nel 1477 la Consegna al Platina della Biblioteca Vaticana da parte di Sisto IV (ora alla Pinacoteca Vaticana) e nel 1480 l'affresco per l'abside dei SS. Apostoli ora smembrato tra il Quirinale (Ascensione di Cristo) e la Pinacoteca Vaticana (Angeli musicanti). Attivo al santuario di Loreto, l'artista affrescò la sagrestia di S. Marco (1486), detta anche il “Tesoro Vecchio”. Negli ultimi anni (1493-94) eseguì la decorazione della cappella Feo in S. Biagio a Forlì, distrutta durante la seconda guerra mondiale. Rare sono le sue opere su tavola.Unì l'uso illusionistico della prospettiva, tipico di Andrea Mantegna, a figure monumentali rese con colori limpidi, vicine ai modi di Piero della Francesca. La luce tersa della sua pittura richiama quella dei "pittori di luce" fiorentini, come Domenico Veneziano e l'ultimo Beato Angelico. Fu il primo a praticare con grande successo lo scorcio dal basso, "l'arte del sotto in su, la più difficile e la più rigorosa".Abilità prospettica tale da far scrivere a Giorgio Vasari nel XVI secolo: il Melozzo fu “un grandissimo prospettivo”. Solo in tempi relativamente recenti si i è riscoperto il valore di questo pittore di origine romagnola e, anche se poche delle opere di Melozzo da Forlì sono giunte fino ai giorni nostri, esse sono, comunque, in numero sufficiente a testimoniare la portata dei capolavori di questo grande artista e maestro della pittura quattrocentesca.

Melozzo da Forlì, consegna al Platina della Biblioteca Vaticana da parte di Sisto IV



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