..Concentrati. Dai, trova una penna. Scrivilo. Scrivilo subito...concentrati concentrati concentrati! Non dimenticarlo non dimenticarlo non dimenticarlo! Dai, trova una penna. Ora scrivi questo, scrivi esattamente quello che è successo, devi scrivere esattamente quello che è successo! Forza forza forza, devo trovare una penna, Cristo! Dai, concentrati! Continua a concentrarti! Dai, tienilo a mente, forza dai concentrati, non dimenticarlo, dai concentrati, non dimenticarlo, dai, trova una penna trova una penna trova una penna trova una penna trova una penna, trova...(Troppo tardi. No penna -no party?- No dai, è una cosa seria questa. C'è in ballo la mia salute mentale. Niente, troppo tardi anche per lei).
C'è qualcosa che mi sfugge e mi sollecita il corpo e la mente. Mi prende e mi volta le spalle nel giro di un nano secondo. (Christopher Nolan)Un uomo al telefono racconta storie assurde (bianco/nero), scatta e osserva foto apparentemente banali, ricorda e dimentica quasi contemporaneamente, e poi scrive qualcosa. Su carta, sul petto, sulle gambe, sulle braccia. Una donna morta lo guarda per l'ultima volta, e tu lo sai. Poi però è lui a guardare lei, sempre per l'ultima volta, e sai anche questo.(Christopher Nolan)
Sammy ha una scintilla negli occhi, per alcuni è un bugiardo, per Lenny non del tutto. Perché Sammy ha imparato a fingere per non sentirsi diverso, il che non fa di lui un vero bugiardo. Natalie è buona, piena di compassione nei confronti di Lenny. Ma anche una grandissima stronza.Teddy è il migliore amico, quello che sa tutto della storia di Lenny, dell'incidente, della moglie stuprata e uccisa, della memoria andata, distrutta, disintegrata come la sua stessa vita. Quella di Lenny, sia chiaro.Ma se devi dubitare di qualcuno, be', allora Teddy è l'uomo che fa per te. "Non credere alle sue bugie". Ricordi?-No.Appunto!(Christopher Nolan)
A un certo punto l'uomo che parla al telefono corre, o meglio rincorre qualcuno, un tale chiamato Dodd. Anzi no, è Dodd a rincorrere l'uomo, che poi l'uomo è Lenny. Una foto, una voce fuori campo, il viso di Natalie e i segni delle botte, le botte di Dodd. (Bugiarda, tu menti!)No, cioè sì. Non è per niente vero. Questa è solo l'ennesima trovata della stronza...lo so.
Brutta storia, si capisce.Ah, perché tu stai capendo qualcosa?-No.Appunto!(Christopher Nolan)
La verità è che qui è rigorosamente vietato capire. Ora, può sembrare assurdo, ma è proprio così.Io non amo lasciarmi andare (sì come no) e palesare fin troppo la mia posizione nei confronti di un regista. Figuriamoci, mai fatto in vita mia..."Mento a me stesso per sentirmi meglio". Ecco perché mi pareva inutile dire che, Christopher Nolan, al suo secondo film ha praticamente già fatto quello che di solito, in media, fanno i registi dopo, che so, una decina di film? Tra i quali, almeno tre/quattro, sincerissime ciofeche. E invece no, Chris lo fa, lui è così vuole andare controcorrente.
Lo so, dovrebbe essere una recensione questa. E non lo è. Per niente.Io però vi giuro che ce l'ho messa tutta e, nonostante il mio evidente stato confusionale, sono certa di una cosa. Memento è uno di quei film che non dimentichi così facilmente. Una volta entrati in questo tunnel, capirete che non è prevista alcuna via di fuga. Un film che procede singhiozzando e al contrario. Toccando la psiche, le turbe mentali, la follia dell'uomo che mente (voce del verbo mentire), mente a tutti perfino a se stesso. Perché mentire è a volte necessario per sopravvivere. Ma è anche ciò che ci è più conforme.
Le nostre bugie sono accessorie, tranquillamente evitabili come una bottiglia mezza vuota in mano che non ti ubriaca. I nostri ricordi sono potenti e rimbombano nella testa con tanto di rinculo, e poi si fanno leggeri e profumati, come tutto ciò che la fantasia altera e reinventa da capo. Non è un ago a scalfire la pelle, ma un gesto ingenuo, spensierato, una cosa da nulla. Sopprimiamo i nostri errori e i nostri mali per non morire. Solleviamo indagini e cerchiamo risposte quando invece è già tutto sotto i nostri occhi, limpido, chiaro, come se fosse scritto, nero su bianco, marchiato a pelle. Immortalato, fissato per sempre, svelato al mondo intero. Raccontiamo storie e inciampiamo su noi stessi per suscitare compassione, credibilità. Evitiamo ciò che non ci piace e, cosa ancor più grave, non riusciamo ad accettarlo. E alla fine anziché provare a cambiarci, chiudiamo gli occhi perché sappiamo che il mondo lì fuori continuerà a girare, ad esserci. Ci sarà sempre una moglie da vendicare, storie da raccontare, un amico bugiardo da tenere a bada, un John G. da uccidere...
E la cosa più assurda sapete qual è?Che Memento è come quel libro che hai letto cento volte e non ti stanca mai. Perché non conta cosa accade dopo, ma ciò che (ti)accade mentre provi a capirlo. Vero Chris?