Memorie di un divano

Da Marisnew
Cara Lilli,
tu credi al fatto che anche gli oggetti portino in sè traccia del vissuto di una casa, di una famiglia...?

Ah...se potessero parlare, raccontare! Un tavolo, una libreria, uno specchio, una cassettiera...

Un divano, ad esempio.

Si: prendi un divano a tre posti dalla tappezzeria nei toni dell'arancio, preservata da un grosso foulard color più o meno bordeaux con dei disegnini e poi successivamente da un copridivano verdescuro.Scommetto che se quel divano potesse parlare racconterebbe di una coppia di innamorati che belli comodi guardavano un sacco di film, sgranocchiando popcorn, con una copertina di pile a tenerli caldi nei mesi invernali del loro primo anno da sposati, quando erano ancora soli soletti e poi in attesa, con un pancione a far loro compagnia...

Sarebbe poi arrivato il tempo in cui la sposa, neo-mamma, avrebbe preparato ogni sera un cuscino e un copriletto leggero (sostituito da una trapunta nei mesi a seguire) proprio su quel divano perchè sapeva che al 99,9% dopo la poppata notturna la sua monellina avrebbe avuto le colichette e si sarebbe agitata e quindi per non svegliare lo sposo che al mattino doveva andare al lavoro lei si sarebbe trattenuta in soggiorno, sfruttando il divano per riposare un pò tra un pianto, un'altra poppata e un altro pianto...
Sarebbero arrivate poi altre notti insonni, un pò più in là nel tempo, in cui la monellina più o meno treenne non voleva saperne di starsene nel suo lettino in cameretta e preferiva addormentarsi (e soprattutto restare) su quello stesso divano su cui poi durante il giorno alloggiava, sfogliando i suoi libri preferiti, o sgranocchiando crackers (sbriciolando tutto lo sbriciolabile...), o guardando il vecchio, bellissimo film dei Barbapapà (quello originale dei primi anni '70, con le canzoni di Roberto Vecchioni e con la voce di narrante di Oreste Lionello) o ascoltando le canzoni dello Zecchino d'oro...
Sarebbe arrivato poi come un ciclone un allegro monello, a far di quel divano una montagna da scalare, con l'abitudine di stendersi poi sulla parte alta dello schienale, sfruttando per non cascare giù di dietro il muretto contro cui il divano è appoggiato...
E avvicinandosi sempre più ad oggi, sarebbe arrivato il tempo delle coccole matuttine tra mamma e monelli, alternati o anche insieme, mentre il papà magari ancora dorme... Così come delle coccole tra papà e monelli, più facilmente di sera ma anche nei pomeriggi delle domeniche casalinghe, tra solletico e risate e sonnellini vari...
Ah...quante cose potrebbe raccontare un divano così!  
Quel divano, proprio.
Tante da scriverci un piccolo libro di memorie...